CHARLES E ALEXIS

Bertrand Crasson: “De Ketelaere non era maturo, ma Saelemaekers può tornare al Milan”

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Ai microfoni di Calcio Time, nel corso della trentaquattresima puntata della trasmissione a cura di EuropaCalcio.it, è intervenuto Bertrand Crasson, ex calciatore belga del Napoli, tra le altre.

Diversi  e importanti i temi trattati, da De Ketelaere a tanti altri. Sul VAR: “Stiamo riscontrando diverse criticità anche in Belgio con la tecnologia in campo. Non si possono attendere anche dieci minuti per poter valutare un episodio. Non voglio credere che ci sia sudditanza psicologica: credo sempre nella bontà di tutti e nella buona fede. Ci si dimentica, però, dello spirito del gioco: certe situazioni sono talmente al limite che tolgono il piacere del gioco. I difensori stessi devono difendere in modo innaturale tenendo le braccia dietro alla schiena: non è possibile. Il VAR non aiuta più e sta sortendo l’effetto opposto”.

CDK non era pronto per il Milan

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Su De Ketelaere: “Penso, da quello che so, che interessasse già al Napoli, due/tre anni fa. Tant’è che un giornalista mi rivolse una domanda secca su questa possibilità. Poi, un anno dopo, andò al Milan e probabilmente non era pronto per un grande salto come questo. Il campionato italiano è molto duro, hai bisogno di tempo per assimilare tutto. All’Atalanta De Ketelaere è maturato tanto e credo che il contesto di Bergamo sia perfetto per il suo modo di giocare, da seconda punta. In Nazionale veniva sempre convocato con Tedesco, ma non giocava mai. Vedremo con Rudi Garcia come andrà. Tutti, in Belgio, si aspettano molto da lui”.

Bertrand Crasson al Napoli nel 1996. Mandatory Credit: Allsport UK

Sul ritorno di Saelemaekers al Milan: “Ha un grande motore, è capace di ricoprire tutta la fascia in solitaria. Ha avuto qualche problema di ambientamento, ma penso fosse normalissimo. Non so cosa valuterà Conceicao per il suo profilo, ma ritengo possa completare un ulteriore step in carriera solo sentendo fiducia intorno a sé”. Su Allegri, suo ex compagno al Napoli: “Lo conosco: persona e centrocampista molto educato. Se avessi avuto diritto di parola, l’avrei consigliato per la Nazionale belga, assolutamente. Era già molto intelligente tecnicamente e tatticamente e non mi stupisce per nulla il suo rendimento alla Juventus, al Milan. Ma rientra sempre nella grande scuola degli allenatori italiani: adesso, credono tutti di essere innovativi, ma sono tutte dinamiche già studiate e proposte”.