Il Milan sogna Vlahovic, ma tra cartellino e stipendio l’investimento supera i 100 milioni: affare o follia?
Qualche giorno fa è rimbalzata un’indiscrezione capace di scuotere il mercato: il Milan starebbe valutando l’idea di affondare il colpo su Dusan Vlahovic. Da lì, nel giro di poche ore, è emersa l’ipotesi di uno scambio ad alto impatto con la Juventus, che coinvolgerebbe addirittura Theo Hernandez. Uno scenario ancora lontano, ma non privo di fondamenta. Anche perché, nel frattempo, sono arrivate le prime conferme sul gradimento del centravanti serbo per la destinazione rossonera.
Il nodo ingaggio
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Se da un lato il feeling tra Vlahovic e il Milan sembra in crescita, dall’altro resta un ostacolo enorme: il suo stipendio. Nella stagione 2025/2026, l’ultima sotto contratto con la Juventus, l’ex Fiorentina percepirà circa 12 milioni di euro lordi, bonus inclusi. Una cifra fuori scala per gli standard della Serie A - e, per rendimento recente, difficile da giustificare anche altrove.
Vlahovic però sa che non potrà replicare quelle cifre nel prossimo accordo. Una proiezione realistica? Un contratto quinquennale da 7.5 milioni di euro netti a stagione, per un costo lordo vicino ai 70 milioni complessivi. A cui andrebbero sommati almeno 30 milioni per il cartellino, qualora si arrivasse a un accordo cash o con contropartite minori rispetto a Theo.
Il totale fa quasi 100 milioni in 5 anni. E peserebbe come una firma su tutto il futuro del Milan.
L’operazione avrebbe un impatto importante sui conti del Milan, con circa 19.9 milioni annui da allocare a bilancio. Si tratterebbe di uno degli investimenti più onerosi dell’era post-Berlusconi, richiedendo scelte precise su altre voci di spesa: cessioni mirate, taglio agli esuberi e sponsorizzazioni all’altezza.
Un investimento monstre, che vincolerebbe pesantemente il budget rossonero. Ma in fondo, si sa, un attaccante di peso può cambiare il destino di un squadra. E Vlahovic, a 25 anni, ha ancora tutto per esserlo.
Il futuro del Milan passerebbe dai piedi di Vlahovic
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Per il Milan, puntare su Vlahovic significherebbe fare una precisa scelta strategica: concentrare gran parte delle risorse su un singolo profilo, rinunciando forse a una campagna acquisti più ampia e distribuita. È un rischio, ma anche un'opportunità. Perché se il serbo dovesse ritrovare la forma dei tempi migliori, i rossoneri si ritroverebbero con un centravanti dominante per il prossimo lustro, un faro offensivo intorno al quale costruire un progetto tecnico ambizioso e di lunga durata.
Centrare l’affare Vlahovic significherebbe scommettere tutto su un’idea forte: che il Milan torni a girare attorno a un numero 9.