Il Milan e il calciomercato di gennaio; il 2025 come il 2015. Qualitativamente, la speranza è che l'analogia non si realizzi. Da un punto di vista numerico, invece, il dato sul mercato di gennaio è inopinabile: i rossoneri hanno registrato il numero più alto di acquisti dal lontano 2015.
La rivoluzione di gennaio
Gli scossoni passano dal numero 5: Milan, calciomercato coraggioso e doveroso
Al tempo furono sei: la dirigenza, e nella fattispecie l'A.D. Adriano Galliani, portò a Milano ben sei innesti. L'allora allenatore Filippo Inzaghi poté accogliere a Milanello Alessio Cerci, Mattia Destro, Gabriel Paletta, Salvatore Bocchetti, Suso e l'ex primavera Luca Antonelli. La maggior parte di loro furono delle meteore: gli ultimi due nomi in elenco riuscirono invece a ritagliarsi, seppur in una fase storica complessa, un proprio spazio in rossonero nel corso degli anni.
Oggi, i colpi sono cinque. Il Milan ha scelto la strada del calciomercato all'insegna della rivoluzione, inserendo in rosa Santiago Gimenéz, Kyle Walker, João Félix, Warren Bondo e Riccardo Sottil. Un connubio di esperienza internazionale, estro e freschezza che il solo il tempo saprà valutare. Ai posteri l'ardua sentenza e ai presenti alcune, dovute, considerazioni.

Il calciomercato del cambiamento
—Il calciomercato ha rimarcato l'intenzione della dirigenza di cambiare in maniera netta. L'andamento a dir poco altalenante della squadra e alcuni atteggiamenti fuori posto hanno sicuramente orientato la strategia della società. Società che, in un colpo solo, ha risolto diverse situazioni individuali delicate e potenzialmente colmato i gap in rosa.
Innanzitutto, i gap emersi in questi mesi. Al Milan mancava - ad onore del vero da tanti anni - un terzino destro di spessore internazionale e Kyle Walker rappresentava il profilo adatto per colmare questa lacuna. Negli ultimi mesi, poi, mancavano goal e peso in attacco, e allora ecco Santiago Giménez.
Arriviamo, infine, alle criticità extra-campo. Che Bennacer volesse da tempo cambiare aria, non era un segreto. Le sirene estere si erano già palesate sul finire del mercato estivo e, litigi interni o meno, l'addio era cosa ormai scritta. Con Morata, sbarcato a Milano fresco di vittoria dell'Europeo, non si è creata la giusta alchimia: nel calcio, come nella vita, può succedere. Calabria - che invece non ha nascosto le tensioni in essere con il mister e le difficoltà vissute in stagione - ha salutato dopo 18 anni di Milan. Un saluto doverosamente passionale e appassionato da ambo le parti a chiudere un rapporto ormai, purtroppo, saturo.

Sulla carta un ottimo lavoro
—Fisiologicamente, il verdetto sul calciomercato appartiene al campo. I prossimi mesi ci daranno una traccia sulla resa dei nuovi acquisti, il prossimo mercato farà chiarezza sulla strategia che ne ha determinato l'arrivo. La speranza è che il rendimento in campo possa essere all'altezza e che, soprattutto, almeno parte di loro possano rappresentare l'ossatura della rosa per i prossimi anni a venire. Appuntamento a giugno, o auspicabilmente alla prossima rivoluzione.
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