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Ormai siamo alle curve finali: Alvaro Morata è pronto a deviare il suo ritorno a Milano, andando a Como e non più a Milanello. Il percorso sembrava tracciato da giorni: l’accordo tra il Milan e il club lariano è definito, così come l’intesa con il giocatore sul contratto. L’unico ostacolo era il via libera del Galatasaray, attuale detentore del prestito fino a dicembre 2025.
MILAN, ITALY - OCTOBER 29: Alvaro Morata of AC Milan reacts with referee Andrea Colombo during the Serie A match between Milan and Napoli at Stadio Giuseppe Meazza on October 29, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
A gennaio, quando Morata si trasferì in Turchia, il Galatasaray aveva versato 6 milioni per un prestito annuale, ottenendo anche un diritto di riscatto: 8 milioni entro il 15 gennaio 2026 oppure 9 milioni entro il 30 giugno 2026. Senza il consenso formale alla risoluzione anticipata del prestito, il Milan non avrebbe potuto completare la cessione al Como guidato da Cesc Fabregas, connazionale dello spagnolo.
Secondo fonti affidabili di mercato come Gianluca Di Marzio e Nicolò Schira, il Galatasaray ha dato il proprio assenso. Questo permette a Milan e Como di chiudere la trattativa Morata a titolo definitivo per 10 milioni di euro. Una valutazione che consente al club rossonero di evitare minusvalenze a bilancio.
Il Milan aveva acquistato Morata nella scorsa estate versando 13,3 milioni all’Atletico Madrid per attivare la clausola rescissoria. Firmando un contratto quadriennale (più opzione), l’ammortamento contabile del cartellino è sceso a circa 10 milioni al 1° luglio 2025. Sommando i 6 milioni già incassati dal Galatasaray per il prestito, la cessione al Como rappresenta un’operazione equilibrata dal punto di vista economico.
Una storia mai sbocciata del tutto: il rendimento di Alvaro Morata è stato altalenante, e la carta d’identità non più verde ha inciso sulle prospettive. Ci si aspettava un amore calcistico, magari travolgente, ma la scintilla non è mai davvero scattata. Eppure, l’epilogo non è amaro. È una separazione serena, senza rancori. Due strade che si dividono con rispetto e senza strappi, come succede tra chi sa riconoscere quando è il momento di voltare pagina.
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