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Gianluca Zambrotta: “Al Milan vedrei bene Jürgen Klopp”

Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 
Le dichiarazioni del grande ex di Milan e Como a ridosso del match di San Siro

Gianluca Zambrotta, 48enne ex calciatore di Milan e Como. Esperienze di campo vissute in due epoche diametralmenti opposte.

Esordio in Serie A con il Como e arrivo al Milan in età matura, dopo una carriera a grandissimi livelli, con la ciliegina del Mondiale vinto nel 2006.

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport ha parlato di varie tematiche, soffermandosi anche sul suo passato al Milan e sulla situazione attuale. Di seguito un estratto con le dichiarazioni più importanti rilasciate al quotidiano rosa.

Il Milan del passato, il Milan attuale e la sua opinione su Ibrahimovic

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Al Milan invece è arrivato a trent’anni. Qual è il più bel ricordo di quelle quattro stagioni?

«Lo spogliatoio del Milan, con quello della Juve, è stato il più bello dove sono stato. C’erano tanti italiani: Gattuso, Pirlo, Abbiati, Oddo, Nesta, Maldini, Inzaghi, Ambro... Era un gruppo meraviglioso e ci siamo fatti tante risate. Come in una grande famiglia».

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Cosa non ha funzionato tra Conceiçao e il Milan?

«Appena arrivato ha funzionato tutto perché ha vinto la Supercoppa con due rimonte esaltanti contro Juventus e Inter. Probabilmente le difficoltà che c’erano prima sono venute fuori più tardi. Conceiçao è un allenatore capace perché più volte ha cambiato le gare con le sostituzioni. Forse non ha avuto la possibilità di lavorare in maniera serena, in un contesto giusto».

Per il Diavolo del futuro tra i candidati c’è anche Allegri, che lei ha avuto al Milan.

«Se fossi nei dirigenti rossoneri prima di tutto individuerei un direttore sportivo: Tare, Paratici o comunque un nome che abbia già ottenuto risultati. Con uno di loro e un’area sportiva forte, potrebbe anche restare Conceiçao. Altrimenti prenderei un tecnico che non è mai stato al Milan. Uno come Klopp».

Da ex compagno come vede Ibra da dirigente?.

«Prendo come paragone Maldini che, arrivato al Milan da dirigente, aveva come punto di riferimento Leonardo. Paolo si è adattato al suo ruolo con un esempio importante e ha imparato. Ibra deve fare questo tipo di percorso. Gli è stata data questa opportunità di iniziare subito nel Milan ma sarebbe stato meglio se avesse avuto qualcuno al suo fianco, che lo avesse indirizzato sulle cose giuste da fare. Ha capacità e idee. Nel calcio però ci vuole tempo per imparare a fare il ds o il dg».