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L'ipotesi di un ritorno di Adriano Galliani al Milan, dopo il suo addio al Monza, rimane un'opzione concreta per la dirigenza rossonera. La linea del club esclude un ribaltone ai vertici, ma si sta valutando un incarico "su misura", più orientato alla consulenza strategica esterna che a un ruolo operativo tradizionale nell'organigramma. Lo scopo è aggiungere la sua vasta esperienza, la rete di contatti e il peso politico del dirigente senza stravolgere l'attuale assetto operativo.
Il suo ruolo si svilupperebbe su tre assi principali: Istituzionale: Rappresentanza e delega forte nelle sedi della Lega Serie A e nei tavoli di discussione su diritti TV, riforme e calendario. Strategico: Supporto alla proprietà nei grandi dossier (infrastrutture, partnership e relazioni con la Federazione e i top club europei).Tecnico-Direzionale: Non come "uomo mercato" quotidiano, ma come figura di altissimo profilo in grado di aprire porte, mediare e sbloccare trattative complesse in caso di necessità.
Il momento è ritenuto opportuno per due motivi: Galliani è ora un free agent di lusso dopo l'esperienza al Monza, e la Serie A sta attraversando una fase di ridefinizione degli equilibri (governance, stadi, diritti) che rende cruciale avere una figura di peso politico in grado di presidiare i tavoli decisionali. Si tratterebbe di un "rientro soft" ma ad alto rendimento.
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