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Il futuro si scrive nel presente ed è così che continua la storia di Akram Jadid con il Milan. Il ragazzo prodigio, classe 2011 che nelle ultime 4 stagioni con il Milan ha contribuito alle varie vittorie (la categoria giovanile) segnando 597 gol. Per lui il progetto è chiaro. Il Milan vuole creargli un percorso ad hoc che lo porti presto in Nazionale; nella nuovissima Under 14, ma anche che gli faccia fare il salto di categoria. Infatti Akram Jadid giocherà da sotto età (3 anni di differenza) la prossima stagione nell'U17 rossonera.
Inoltre c'è un elemento non banale che va assolutamente sottolineato visto che si parla di giovani. Quest'estate il Milan a causa del vincolo sportivo di cui già abbiamo ampiamente discusso ha salutato alcuni dei suoi talenti. Pisati il primo, poi Bakoune e infine Liberali. Ecco... Nel caso di Akram Jadid, il vincolo sportivo non ha alcun effetto e questo perché il calciatore avendo meno di 16 anni ha un contratto giovanile che prevede un rinnovo automatico che scatti di anno in anno.
Akram Jadid, prima di diventare il perno del Milan giovanile, passò dalla Voluntas Montichiari, una scuola calcio affiliata all’Inter. La carriera, seppur ancora molto giovane, sembrava fosse indirizzata. L'Inter l'ha voluto, ma lui ha rifiutato. Il cuore è sempre stato rossonero. Il Milan lo aveva notato, e lui non ci ha pensato due volte a indossare quella maglia che ammirava fin da bambino.
Il suo ingresso nel vivaio del Milan è stato l’inizio di un percorso incredibile. Già nelle categorie più basse, Akram mostrava qualcosa di diverso: un mix di rapidità, tecnica e senso del gol che lo rendeva imprendibile per i coetanei. Ma ciò che stupiva ancor di più era la sua fame: non si accontentava mai, sempre alla ricerca della rete successiva.
La stagione 2022/23 è stata quella della consacrazione precoce. Schierato nell’Under 12, Akram aveva fissato un obiettivo ambizioso: 300 gol in un anno. Un traguardo che per molti sarebbe suonato come una follia, ma che per lui era solo un numero da inseguire. Alla fine, non solo lo raggiunse, ma lo superò, chiudendo con 324 reti complessive e conquistando i premi di capocannoniere e miglior giocatore della stagione.
La stagione successiva, in Under 14, confermò che non si trattava di un fuoco di paglia. In sole nove partite mise a segno 8 gol, uno dei quali nella partita più sentita di tutte: il derby contro l’Inter, segnato con un colpo di testa – una soluzione insolita per un attaccante esterno come lui, più abituato a infilarsi tra le linee e puntare l’uomo.
Il salto in Under 15 è stato altrettanto folgorante. Alla sua prima gara ufficiale, contro il Venezia, Akram impiegò appena sette minuti per trovare la rete. Nella ripresa bissò, firmando una doppietta che annunciava l’arrivo di un nuovo protagonista. Nelle settimane seguenti, continuò a sorprendere: contro il Südtirol non solo mise a segno altri due gol, ma servì anche l’assist per il terzo, guadagnandosi il premio di MVPlayer (miglior giocatore in campo). In poco tempo, si impose come il capocannoniere della categoria, pur giocando spesso contro ragazzi più grandi di lui.
Ma c’è un dettaglio fuori dal campo che rende questa storia ancora più speciale: da quattro anni, sua sorella Yasmine tiene un registro digitale chiamato “Gol Akram”, annotando ogni singola rete segnata dal fratello. Oggi, quel conteggio segna 597 gol complessivi, un archivio affettuoso e meticoloso che racconta meglio di ogni statistica ufficiale, la portata di questo talento.
Il paragone con Francesco Camarda, altro prodigio del vivaio rossonero, è inevitabile. C’è chi sostiene che Akram stia persino superando il ritmo realizzativo del suo illustre predecessore, con una precocità che lo pone già sotto i riflettori dei grandi club europei. Al di là dei numeri, ciò che colpisce è la sua personalità: determinata, ambiziosa e già consapevole dei propri mezzi, senza mai perdere il sorriso di un ragazzo che ama semplicemente giocare a calcio.
Oggi, Akram Jadidha scelto nuovamente il Milan firmando il rinnovo. Il ragazzino italo-marocchino avrebbe potuto percorrere strade più comode, ripagando la fiducia che tutti gli staff e le dirigenze del Milan giovanile gli hanno concesso in questi anni.
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