REPICE IN ESCLUSIVA

Milan, senti Repice sul nuovo allenatore: “Fabregas è ancora giovane, Gattuso..”

Paolo Patianna
Paolo Patianna Collaboratore 
Le parole di Francesco Repice in esclusiva sul futuro allenatore del Milan per la prossima stagione. Il parere su due nomi proposti.

Un'intervista che assomigliava più ad una chiacchierata, in esclusiva per la nostra redazione è intervenuto Francesco Repice che ha toccato diversi argomenti come l'ultimo rush di stagione in Serie A, la questione stadio per Milan e Inter nonché il nuovo futuro allenatore rossonero.

Si sà, il futuro di Sergio Conceicao dovrebbe essere già segnato e, a meno di clamorosi ribaltoni e capovolgimenti, a fine stagione sarà addio. I nomi più gettonati sono Massimiliano Allegri, e un anno dopo anche Antonio Conte.

Con la sua voce in radiocronaca ha fatto innamorare milioni di tifosi e appassionati a questo sport. Da romanista, come si è sempre proclamato esplicitamente. Eppure il rischio di andare in extra-bit sul lavoro non lo scalfisce. L'importante è essere sempre sul pezzo, e avere una buona memoria.

Qual'è la stata la radiocronaca sul Milan che l'ha emozionata di più? O una partita in cui avrebbe preferito mettere il silenzioso.

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"Ero un po' in imbarazzo, la verità, quando il Milan giocò contro l'Arsenal di Fabregas a San Siro in Coppa dei Campioni, e obiettivamente era come se stesse dirigendo l'orchestra solo lui contro i rossoneri. Ricordo che il Milan era in grande difficoltà a rendere un po' meno amara la serata dei suoi tifosi connessi con la mia radiocronaca.

Mentre di partite esaltanti me ne ricordo tantissime. Certo, il derby in cui vinse lo Scudetto ribaltando la situazione fu una delle più esaltanti e particolari da raccontare alla radio. Fortunatamente nessuno mi accusa di prendere parte più per una squadra che per un'altra, anche perché io ho esplicitato dall'inizio che sono un romanista sfegatato, uomo di curva.

Ho sempre trattato tutti i club allo stesso modo, almeno credo di esserci riuscito.Ho fatto anche la radiocronaca del derby di Coppa Italia vinto dalla Lazio, un onore professionale nonostante il dolore sportivo. Naturalmente non ero contento, ma il servizio pubblico è una cosa molto seria".

Ha citato un nome. Cesc Fabregas. Col Como sta facendo grandi cose, può essere l'uomo giusto per il Milan?

O vedrebbe meglio un suo conterraneo, come Gennaro Gattuso, che di Milanello se ne intende eccome?

"Io penso che Rino stia facendo un ottimo lavoro al di là delle ultime polemiche. Al Milan ci è passato, non so quali sono le sue intenzioni ma sa benissimo decidere il suo futuro. Io lo vedo bene dappertutto perché è un ottimo allenatore per le sue conoscenze. Fabregas, invece, lavora in un club dove i proprietari sono il 70° e 71° uomo più ricco del mondo, e ci sono insieme quindi raddoppiano le forze finanziarie. Può darsi che davvero il Como riesca a diventare una realtà importante a livello internazionale, quindi a quel punto potrebbe anche decidere di rimanere visto che la squadra ha un potenziale enorme adesso. È chiaro che deve fare il suo percorso da allenatore, è giovane ma ha già espresso grandi idee secondo me; dopo una robusta campagna acquisti ha gli stessi punti del Verona che, però, non ha le potenzialità finanziarie".

C'è un giocatore rossonero con un cognome bizzarro da pronunciare in radiocronaca?

"Sicuramente ce ne saranno stati ma io adotto una tattica particolare. Dico il nome di battesimo perché altrimenti è un disastro (ride, ndr). Lo ammetto candidamente al microfono per rendere molto più fluida la narrazione e il ritmo della radiocronaca. Mi ricordo tutti i difensori coreani che si chiamavano Kim, lì diventi ripetitivo se non ti ingegni prima".