IL TERRORE IN CAMPO DATATO 1988

Belgrado e la lingua attorcigliata di Donadoni: fu necessario rompere la mandibola

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All'epoca tutto fu causato da uno sconto terribile con il difensore avversario Goran Vasilijevic. Donadoni rimase parecchie settimane lontano dal terreno di gioco, ma al suo ritorno contribuì al trionfo del Milan.

Dinamiche diverse, epoche diverse, ma entrambi caduti in maniera impressionante sul campo. Roberto Donadoni a Belgrado, 36 anni prima di Edoardo Bove a Firenze. Al Marakanà si continuò a giocare, inaudito, oggi non sarebbe accaduto. Donadoni venne colpito, da una gomitata di Vasilijevic. Il numero 7 cadde al suolo privo di sensi, la tragedia sembrava l’epilogo finale. Roberto aveva la lingua arrotolata e che ostruiva la respirazione. I medici sociali delle due squadre le tentarono tutte. Fino a che con l’aiuto di una Bic (levarono l’inchiostro) resero pervie le vie aeree, rompendo la mandibola.

Stella Rossa-Milan, novembre 1988

In campo Roberto Donadoni  prende quel colpo tremendo per per qualche attimo si pensa sia quasi morto. All’intervallo negli spogliatoi si sente un annuncio con l’altoparlante in slavo, poi i fischi del pubblico. Quando l’altoparlante ripete in italiano, capiamo: lo speaker ha detto che Donadoni è fuori pericolo e i tifosi avversari fischiavano. Un fatto inaudito che ha dato al Milan una rabbia, una carica, i rossoneri poi hanno vinto anche per questo. Alla fine, quando un loro dirigente è venuto sul nostro bus per scusarsi, i giocatori lo hanno mandato via“.

La testimonianza dello stesso Roberto Donadoni: “Ricordo che non riuscivo ad aprire la bocca per la frattura alla mandibola e ricordo qualcuno, un signore che era caduto dal secondo o terzo piano ed era ricoverato con me, che mi spruzzava un po’ di mandarino in bocca per sostentarmi e farmi bere un po’. Ci sentimmo ancora per qualche tempo con questo signore poi ci perdemmo di vista“.