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Tammy Abraham ha segnato anche ieri. L’infortunio al ginocchio occorsogli un anno e mezzo fa pare ormai definitivamente alle spalle.
Non è un gol che rimarrà negli annali della storia (era la rete del 6-1); si tratta comunque di un gol importante per continuare il filotto.
Peraltro Abraham si trova in quella cosiddetta età di mezzo, nella quale i centravanti sono ancora in piena maturazione tecnica.
Le statistiche dicono che nelle ultime 3 partite l’ex centravanti della Roma ha messo a referto due gol e due assist.
Addirittura i due assist sono di una pregevolezza tecnica superiore ai gol, sia per la preparazione e sia per la giocata (soprattutto a Bratislava in occasione della rete di Christian Pulisic).
Per il Milan è molto importante che questo giocatore carburi ed aumenti la propria condizione atletica, perché Tammy rientra a pienissimo titolo tra i 15-16 titolari del Milan.
Anche se non parte sempre titolare, è uno dei cambi più facilmente spendibili a gara in corso da Paulo Fonseca.
Con l’avvicinarsi della stagione invernale e dei campi pesanti, avere Abraham al meglio della condizione è molto importante per il Milan.
Un centravanti della sua altezza e del suo impatto fisico, bravo a difendere palla spalle alla porta e utile per sgravare la squadra dal dover salire sempre con il fraseggio, è uno di quei giocatori che in rosa non può mancare.
Si parla tanto dei numeri realizzativi del centravanti del Milan. Urge far notare come, ad oggi, Morata e Abraham abbiano segnato complessivamente 8 reti (4 a testa).
Chiara in tal senso la scelta del Milan: avere due centravanti forti, molto diversi come caratteristiche, da fa ruotare in base a momento di forma e necessità della squadra.
Se a fine campionato entrambi avranno superato la doppia cifra realizzativa, la scelta del Milan potrà definirsi decisamente azzeccata.
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