SENZA SERENITA'

The Devil Inside – Brutti senz’anima

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E a giugno chi non ha più niente da dare al Milan potrà salutare. Vogliamo carattere, gioco e risultati. Quando finirà l’incubo senz'anima che stiamo vivendo?

di Marta Baudo per Thedevilinside.it -

Milan inerte! Mi ero ingenuamente illusa che a Bologna avremmo fatto reset sulla classifica e sul campionato amorfo. Ma ad essere fiduciosi e ottimisti, con questo Milan, si rischia di essere ancora più amareggiati. Mai recupero fu più nefasto di questo! E ci si mette pure il sindaco di Bologna con le sue esternazioni a rincarare la dose…Da agosto, diciamocelo, la stagione non ha mai preso una piega decisiva in positivo. Mai. Continuiamo a navigare nel vuoto cosmico.

Neanche il cambio di allenatore è servito

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Non c’è una via di fuga: siamo senza capo né coda, brancoliamo nel buio, passivi e superficiali. Come è possibile che a marzo la stagione sia già finita? Non abbiamo più niente da dare. Se a fine estate eravamo già fuori dalla lotta scudetto, a fine inverno siamo senza ambizioni, nel vuoto totale. Un finale di campionato più desolante di questo non era immaginabile. In che stato saremo a fine maggio? Questa squadra avrebbe un potenziale devastante in attacco ma segna un gol alla volta. E purtroppo, dietro va in tilt per un niente facendo buchi nell’acqua. Mancano tecnica, qualità, tattica e voglia sul campo. Perché insistere con Felix, quando ci sarebbe un Pulisic più lucido e con meno ghirigori?  E dover ricorrere a mosse della disperazione, come mettere in campo Jovic, è alquanto assurdo!

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Senz'anima

Il problema più grosso è che, anche quando andiamo in vantaggio, non riusciamo più a ragionare e subiamo subito il gol avversario. Avremo toccato il fondo? Se si tocca il fondo, poi il passo successivo sarebbe iniziare a risalire la china. Ma il fondo che tocchiamo sembra non finire mai. Scommettere sugli avversari che vincono contro il Milan oggi è, drammaticamente per noi, un gioco da ragazzi. In questa stagione non siamo mai stati squadra e non abbiamo nessuna certezza. Ci manca la serenità. Sembra di essere tornati indietro al periodo pre pandemia, all’anno zero. E quei grossi limiti di concentrazione, mentalità che prima Pioli e poi Fonseca avevano evidenziato, ora con Conceicao sono addirittura più evidenti. Un altro aspetto che i tre allenatori hanno sottolineato a più riprese è che in allenamento provano schemi e idee tattiche efficaci. Ma poi in partita niente più gira.

Sembra impossibile ma si ha pure la sensazione che i giocatori ignorino il valore della maglia che indossano. Non c’è un solo responsabile ma sono troppe le variabili che non girano per il verso giusto. Quando niente va come dovrebbe, anche gli arbitri ci mettono del loro. E così tutto diventa lecito: addirittura scambiare il calcio con la pallavolo, e allargare il campo fuori dalle righe. O trovare nuove sfaccettature del regolamento che di volta in volta viene interpretato a nostro danno. Intanto cosa resterà di questi anni? Poco o niente. Un nuovo repulisti di rami secchi sarebbe auspicabile per ripartire una volta per tutte. Però ci dovrà essere alla base un progetto concreto, e plausibile.