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Quante volte, analizzando una gara e soprattutto alcuni episodi, si sente dire: “questo è il bello del calcio” facendo intendere che in questo sport amatissimo, ci sono alcuni aspetti apprezzabili ed altri poco controllabili e prevedibili.
Ma in base a cosa, Milan-Como dovrebbe aver rappresentato il bello del calcio e soprattutto, chi sono i protagonisti che hanno determinato questa domanda in chiave positiva o negativa?
Già, perché “il bello del calcio” può uscire dalla bocca delle persone, dei tifosi, degli allenatori o dai giocatori stessi in senso positivo, ironico o negativo.
Non si può non citare il gioco del Como se si pensa al bello del calcio , una squadra che gioca con coraggio a due tocchi, crea spazi, palleggia nella metà campo avversaria con pazienza e con un possesso sempre finalizzato a qualcosa di importante. E l’atteggiamento difensivo? Pressing ultra offensivo spesso efficace a smontare (anche mentalmente) le possibili azioni del Milan.
Le statistiche al termine del primo tempo di sabato, sembravano quelle di una partita tra il Milan e scegliete voi qualsiasi top club europeo che vi viene in mente. Ma il bello del calcio è che le partite durano due tempi…
Poi mi viene in mente Musah, il bello del calcio è che quell’azione strepitosa ad un tocco che vanifica il pressing ultra offensivo del Como, che porta l’americano a sbagliare un goal a porta vuota, avrebbe potuto cambiarie il film della partita. Forse avrebbe cambiato anche la sua prestazione e pagella, visto il tunnel subito e il facile controllo sbagliato su assist di Gimenez dopo quel primo grave errore. Ma non si può prevedere, è il bello del calcio.
Come si può non citare il trio Felix, Abraham,Reijnders, autori di giocate che veramente fanno apprezzare il lato estetico del calcio. L’olandese con l’interno destro del piede, consegna una palla liftata a Pulisic , che con maestria trasforma in rete e regala il pareggio. Non del tutto soddisfatto, realizza con il piatto del piede destro il 2-1 dopo una giocata tutta in verticale tra lui, Felix e Abraham. Il bello del calcio è che l’olandese al minuto ‘84 non finalizza l’azione forse più bella della gara, orchestrata in contropiede sempre dagli stessi protagonisti.
Gli episodi possono essere anche sfavorevoli e crudeli, chiedere a Da Cunha che si vede annullare la possibile doppietta per questione di centimetri e subito dopo, dal possibile 0-2, deve assistere al pareggio di Pulisci. E’ il bello del calcio, come l’azione che porta la sua firma nel primo goal e recita, Diao in verticale per Nico Paz che sponda di prima proprio per Da Cunha che piazza nell’angolino l’1-0, chapeau.
E come non citare un altro aspetto bello e curioso del calcio,Kyle Walker che tenta di proteggere il suo avversario (amico datato) Dele Alli dalla meritata espulsione. Stupisce il fatto che il giocatore lariano, dopo due anni di assenza dai campi, ripaghi in questo modo la fiducia del proprio tecnico.
Abbiamo potuto apprezzare il ritmo della gara, il coraggio dei giovani ragazzi del Como, il talento dei giocatori del Milan (Reijnders su tutti) e probabilmente la sintesi più efficace di questa partita, come successe all’andata è che il Como ha espresso un gioco migliore, ma il Milan ha vinto, però anche questo è il bello del calcio.
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