La sconfitta da cui partì tutto

Atalanta-Milan: cinque anni dopo è cambiato il mondo

mbambara
Il Milan deve sempre ricordarsi da dove viene perché il cammino per arrivare a questo punto non è stato facile, né scontato. Il lavoro che c'è dietro questo percorso va sempre rimarcato e valorizzato.

Fra i tanti precedenti nella sfida fra Atalanta e Milan, non si può non ricordare come, poco prima del Natale di cinque anni fa, il Milan perse in quel di Bergamo con un risultato mortificante, sia nelle dimensioni (5-0), sia nelle terribili sensazioni di arrendevolezza ed impotenza.

Quel giorno lo sconforto sembrava insuperabile per il popolo rossonero; c’era come la percezione di essere dentro un circuito negativo dal quale non si riusciva ad uscire. Il pronostico per il futuro era molto negativo.

Quella squadra infatti non si qualificava alla Champions League da 6 annate (la stagione 2019-2020 sarebbe stata la settima senza l’Europa di alto livello) e ballava da qualche anno fra il sesto ed il settimo posto.

Il cambio di marcia

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Dal dicembre 2019 al dicembre 2024 è passato sostanzialmente un lustro e tante cose sono cambiate in meglio per il Milan.

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Rispetto ad allora, cinque anni dopo, sono rimasti in rosa soltanto cinque giocatori. Si tratta di Davide Calabria, Theo Hernandez, Rafael Leao, Matteo Gabbia e Ismael Bennacer.

Dal post Bergamo 2019 è cambiata la storia recente del Milan.

C’è stato l’arrivo di Ibrahimovic, ma soprattutto si è creato quel circuito virtuoso che ha portato il Milan a riconquistare la qualificazione alla Champions League ed a vincere il campionato nel maggio 2022.

Una sconfitta tellurica

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Dalle ceneri di quella batosta c’è stato un terremoto; la società rossonera invece di piangersi addosso ha consentito all’area sportiva di avere i fondi necessari per chiudere l’arrivo al Milan di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è stato il vero e proprio alfiere della rinascita.

Ibra è stato decisivo non soltanto per il contributo tecnico, ma anche perché ha portato una mentalità nuova nello spogliatoio che ha consentito ai migliori giovani di quel Milan di poter crescere sotto la sua ombra protettiva.

Per tutte queste ragioni, la partita di Bergamo per i milanisti non rappresenta soltanto una sfida di alta classifica; è anche un’occasione per ricordare un momento spartiacque della storia rossonera.

Comunque andrà venerdì sera, l’anniversario dei 125 anni di storia del Milan sarà sicuramente più lieto e meno cupo rispetto all’anniversario dei 120 anni.