I VOTI

Milan-Lecce 3-0, le pagelle dei rossoneri: Theo Hernandez è tornato

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I rossoneri si confermano nel test post Derby. La gara con il Lecce era il vero banco di prova del Milan di Fonseca dopo aver vinto per 2-1 contro l’Inter. L’aveva ribadito più volte l’allenatore portoghese nella conferenza...
Mattia Giangaspero

I rossoneri si confermano nel test post Derby. La gara con il Lecce era il vero banco di prova del Milan di Fonseca dopo aver vinto per 2-1 contro l'Inter. L'aveva ribadito più volte l'allenatore portoghese nella conferenza stampa della vigilia. Serviva il giusto approccio mentale alla partita e poi la restante, grande, componente tattica. Si può dire che non è mancato nulla contro il Lecce. Abbiamo visto un Milan attendista nei primi 35 minuti, compatto e soprattutto attento difensivamente ai pericoli della squadra di Gotti, ovvero Dorgu e Rebic. Poi i rossoneri sono venuti fuori e in 5' hanno risolto la questione, prima con Morata, poi con il gol di Theo Hernandez e il solito Pulisic (4 gol in Serie A).

Nel secondo tempo abbiamo visto un'altra versione del Milan, gestore della partita. I rossoneri hanno rallentato i ritmi senza soffrire mai le ripartenze del Lecce.

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Le pagelle di Milan-Lecce

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Maignan 6,5: Il portiere francese è sempre stato attento tutta la partita nonostante non sia stato impensierito dai tiri dei giocatori del Lecce. Nel primo tempo ha fatto due ottime parate su Dorgu e Rebic.

Emerson Royal 7: Dal secondo tempo di Inter-Milan il terzino brasiliano sembra un altro giocatore. Non si vede tanto in avanti e quando sale in fase offensiva è ancora non tanto preciso, ma in difesa... Emerson R. è sempre attento a chiudere le incursioni degli esterni del Lecce e dà fiducia a tutta la linea difensiva. Solido.

Tomori 6: Ha corso pochissimo all'indietro. Sempre in pieno controllo della partita.

Gabbia 6: l'inglese ha forse trovato il suo compagno di reparto. Matteo Gabbia, milanista e idolo dei tifosi dopo il gol vittoria del Derby, continua a dimostrare che il suo valore è superiore a tanti altri suoi colleghi difensori, italiani e non. Questa sera non ha subito grossi pericoli.

Theo Hernandez 8: Il Theo di Parma non esiste più. Il terzino francese è tornato in piena forma fisica e si vede. Gol, assist, sgasate sulla fascia e fisicità quando deve chiudere su Banda e Dorgu. Theo è il migliore in campo dei rossoneri.

Fofana 6,5: Continua l'apprendistato con la sua nuova squadra, ma allo stesso tempo è già il punto di riferimento della squadra dal punto di vista difensivo. Il Milan ha trovato il suo equilibratore: 2-3 diagonali perfette e nessun pericolo anche per lui.

Reijnders 6,5: Corre ovunque, ma non incide come contro l'Inter. Resta però l'ottima prestazione in una gara decisa dai suoi compagni di squadra.

Morata 7,5: Fece gol contro il Torino, poi l'infortunio... Ritorna titolare e da tutto per il Milan, come se fosse un veterano, ma mancava il gol al rientro e allora eccolo qua. Lo spagnolo ha giocato la stessa partita di corsa, pressing e riaggressione fatta contro l'Inter. Il suo gol sblocca il Milan e dà il via ai 5 minuti di fuoco dei rossoneri.

Abraham 6: Pressa anche lui come il suo compagno di reparto, ma è impreciso sotto porta. Prende il palo che poi porta al gol di Pulisic e svirgola sulla ribattuta di Loftus Cheek nel secondo tempo. Nelle partite decisive gli errori potrebbero costare caro. Deve migliorare sotto porta.

Leao 6,5: La prima da capitano quest'anno e dopo i caos mediatici e le narrazioni esterne delle ultime settimane, vedere Rafa capitano non era così scontato. Fonseca gli ha dato fiducia e lui l'ha ripagato con l'assist a Theo Hernandez, ma soprattutto con le coperture difensive.

Pulisic 8: Non si può non dare lo stesso voto che ha preso Theo anche a Pulisic. Da Venezia l'americano non smette più di segnare.

Fonseca 7: La scelta di Leao capitano, la conferma degli 11 titolari, la risposta della squadra alle sue convinzioni tattiche. L'allenatore portoghese si è ripreso il Milan e tutti lo seguono. Bravo a gestire anche lui nel secondo tempo con i 5 cambi fatti in ottica della gara contro il Bayer Leverkusen in Champions League.

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