Esattamente 24 anni fa,, l'11 maggio del 2001, il Milan batteva l’Inter a San Siro con un punteggio tennistico, 0-6. Quel punteggio ancora oggi rappresenta il massimo scarto nella storia dei derby della Madonnina. Qualche milanista, con ironia, a fine gara disse che il Milan quella sera era stato capace di cambiare il prefisso di Milano.
Lo 0-6 dell'11 maggio 2001
11 maggio 2001: il derby più bello della nostra vita rossonera

Il momento storico
—Alla vigilia nessuno poteva pensare ad un esito del genere. Entrambe le squadre avevano disputato una stagione ben al di sotto delle proprie possibilità. Le aspettative non avevano trovato risposta. La stagione 2000-2001, addirittura, pareva aver invertito gli equilibri del calcio italiano. Per la prima volta nella storia, per due anni consecutivi lo scudetto rimaneva a Roma (la Lazio nel 2000, la Roma quell’anno).
In quella stessa stagione, sia il Milan, sia l’Inter si avviavano a rimanere fuori dalla Champions League. La storia, negli anni a seguire, avrebbe riscritto in maniera molto diversa gli equilibri del calcio italiano. All’epoca tuttavia, le perplessità sulle squadre milanesi e sulla loro competitività erano parecchie.
L’Inter prima di quel derby aveva battuto facilmente l’Atalanta per 3-0, mentre il Milan veniva da una sconfitta con tanti strascichi. A Perugia, qualche giorno prima, i rossoneri avevano perso la partita (2-1 per i grifoni) e con essa le residue speranze di agganciare il quarto posto che valeva la qualificazione alla Champions League. Il Milan, insomma, partiva sfavorito in quel derby.
Un derby indimenticabile quello dell'11 maggio 2001
—Ma nei derby, si sa, i pronostici non servono a nulla. Si tratta di una partita che sfugge alle logiche del momento, degli stati di forma e delle sicurezze acquisite. Ed infatti quella sera, i tifosi rossoneri scoprirono le gesta di un carneade di provincia. Si chiamava Gianni Comandini. Veniva dal Vicenza e fece i primi due gol che indirizzarono il derby a favore del Milan.
Nella sua carriera rossonera aveva segnato solo un altro gol, contro la Dinamo Zagabria, nel preliminare di Champions League dell’agosto del 2000. Quella sera Comandini fu un’ira di Dio, tanto da oscurare persino Shevchenko che dovette accontentarsi di segnare “soltanto” i gol dello 0-4 e dello 0-5. Due gol da punta vera per Comandini, sul primo palo, su cross taglienti e precisi di Serginho. La freccia rossonera chiuse i conti quella sera siglando il gol dello 0-6 che mise la parola fine ad una partita senza storia.
Indimenticabile l’invasione di campo di un tifoso nerazzurro che chiese a Costacurta di fermarsi perché il punteggio stava assumendo proporzioni iperboliche. Quella sera andò in scena un derby surreale, una partita che ancora oggi, a distanza di 24 anni, inorgoglisce tutti i tifosi del Milan che la ricordano con particolare affetto.
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