QUEI PALLONI SOLO DA RSVP...

Wilkins, Rui, Fofana: tu chiamale se vuoi rasoiate…

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Senza fare paragoni. Ogni giocatore ha la sua epoca, il suo allure, le sue caratteristiche. Al massimo si fanno confronti fra singole giocate, senza altri tipi di commistioni.
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Nel Milan le rasoiate erano inglesi e adesso sono francesi. Dopo il passaggio da una flautata esperienza portoghese. Il rasoio inglese era Ray Colin Wilkins, simbolo dei rossoneri dal 1984 al 1987. Lo chiamavano The Razor per i suoi passaggi in verticale palla a terra, le rasoiate appunto. Anni dopo, ecco Manuel Rui Costa. I tifosi rossoneri ricordano le illuminazioni rasoterra del campione portoghese, ad esempio per il gol di Shevchenko contro il Real Madrid nel novembre 2002 in Champions League e per il gol di Inzaghi nel derby contro l'Inter nell'aprile invece del 2003.

Lampi tecnici, visioni immediate

Parte il lancio e l'attaccante deve solo scattare a tempo e metterla dentro. Youssuf Fofana non è solo un mediano incontrista, è anche un rifinitore. Ma le ciliegine sulla torta sono diventate la sua specialità. La prima era stata a Cagliari, quando il risultato era sull'1-1. Palla in verticale e gol di Leao, la stessa dinamica e lo stesso punteggio di Bratislava contr lo Slovan in Champions, con la differenza che in Sardegna sarebbe finita 3-3 e in Slovacchia invece 3-2 per il Milan.

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Variazione sul tema a San Siro contro la Stella Rossa, con il lancio in profondità di Youssuf per Rafa più alto del solito. Ma con lo stesso epilogo: gol. A Verona Leao non era in campo, ma l'attimo giusto era inevitabile per Fofana. Ne beneficia Reijnders che scarta il regalo e lo condivide con tutti i tifosi del Milan.

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