
Massimo Oddo ha parlato a cuore aperto ai microfoni di Milan TV, trasmettendo il senso di missione che accompagna il lavoro con i giovani del Milan Futuro.
PASSATO E FUTURO
Massimo Oddo ha parlato a cuore aperto ai microfoni di Milan TV, trasmettendo il senso di missione che accompagna il lavoro con i giovani del Milan Futuro.
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“C’è sempre entusiasmo quando si parte, perché il nostro mestiere - le prime parole di Massimo Oddo a Milan Tv - è quello di crescere sostanzialmente. Io dico sempre che nel calcio dai momenti di difficoltà si può crescere, si possono trarre anche benefici per poter migliorare. Dai momenti positivi un po’ meno, perché le cose vuol dire che vanno bene, quindi c’è molto meno da imparare. Anche quella è un’esperienza, da cui poter migliorarsi in futuro”.
Oddo, che ha rinnovato con Milan Futuro, ha chiarito come questo progetto abbia un’impostazione diversa rispetto alla prima squadra, con un focus preciso sulla formazione dei talenti: “Nel calcio si parla sempre di progetti. Sono progetti iniziali: ogni squadra, ogni team ha il suo progetto. La nostra prima squadra ha il progetto di creare una squadra vincente che possa raggiungere risultati. Il nostro obiettivo, il nostro target, il nostro focus è completamente diverso. Noi giochiamo per cercare di migliorare il più possibile quei ragazzi che un domani potenzialmente potrebbero approdare nella nostra prima squadra o comunque in un calcio di alto livello”.
L’ex difensore campione del mondo ha descritto con entusiasmo il suo lavoro quotidiano: “Lavorare con i giovani, probabilmente, per un allenatore è una delle cose più belle. Perché vedere i loro miglioramenti, vedere la loro crescita a questa età – perché noi lavoreremo con giocatori molto giovani – credo che sia poi l’essenza di questo sport: farli crescere, farli maturare, vedere i loro progressi”.
Oddo ha poi aggiunto: “La soddisfazione più grande per un allenatore che allena questi ragazzi è quella di vederli un domani poter esordire in prima squadra, come è stato per Camarda, come è stato per Bartesaghi, come è stato per Liberali e altri giocatori che hanno avuto la fortuna di calcare il campo”.
Oddo ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro corale dietro ogni esordio: “Quello è merito loro, è merito di chi li ha cresciuti, è merito di tutto il settore giovanile del Milan. Non è che il merito di un giocatore che esordisce in prima squadra è solo ed esclusivamente dell’allenatore dell’Under 23. È merito del percorso che ha fatto nel settore giovanile. Quindi è merito, a partire dall’attività di base, di chi li ha scelti, di chi li ha formati e di chi li ha cresciuti. Passando per le varie Under e la Primavera, fino all’Under 23 e poi alla prima squadra”.
La scelta del Milan di avere una seconda squadra in Serie C è secondo Oddo strategica: “Oggi nel calcio si è molto legati, per noi allenatori, ai risultati. E a dimostrazione di quello che è il nostro obiettivo, il nostro focus, si è dimostrato quello che poi effettivamente si dice: che Milan Futuro è qui per creare giovani. La necessità dei ragazzi che giocano in un Under 23, quindi in un campionato dove ci sono i grandi, è quella di confrontarsi con caratteristiche sia tecniche, sia fisiche, sia mentali che magari in un campionato giovanile non trovi. Perché giochi con atleti di pari età, che non hanno determinate caratteristiche come possono essere la scaltrezza, la malizia di un giocatore esperto che possa giocare in C o in D”.
E ha portato un esempio concreto: “L’anno scorso, ad esempio, Camarda era un giocatore che all’inizio faceva parecchia fatica a giocare in Serie C, con Milan Futuro. Poi, sul finire dell’anno, era diventato un giocatore che faceva la differenza in Serie C. Ma fa parte di un percorso”.
Infine, un passaggio importante di Oddo sul rapporto con il nuovo allenatore del Milan, Massimiliano Allegri: “La sinergia è la prima cosa che ci deve essere all’interno di una squadra che ha una seconda squadra o che comunque ha un settore giovanile importante come il Milan. Il nostro obiettivo è quello di portare al massimo i giocatori. E noi siamo assolutamente a disposizione della prima squadra, e cerchiamo di fare di tutto per migliorare questi ragazzi. Poi la scelta di portare un ragazzo in prima squadra spetta a lui”.
E ha concluso con una battuta: “Lui è una persona a modo, una persona per bene, una persona che ha esperienza, che ha lavorato in un’altra seconda squadra, quindi sa come funziona. Ieri siamo stati contentissimi di averlo ricevuto qui: è venuto a salutare i ragazzi, è venuto a salutare me anche perché era dovuto, io gli ho fatto vincere uno Scudetto! (ride). A parte gli scherzi, credo che sia importantissimo avere una sinergia tra prima squadra e seconda squadra”.
Dalle parole di Massimo Oddo emerge un progetto chiaro, umano e ambizioso: crescere attraverso le difficoltà, lavorare con passione e costruire i protagonisti del Milan del domani. Il Milan Futuro, più che un esperimento, è già una solida realtà.
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