Traguardo importante

Pochi minuti, ma un traguardo storico: dopo Genoa-Milan, Musah raggiunge le 150 presenze

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Musah a soli 22 anni ha già toccato quota 150 presenze nei top campionati europei. E c’è chi, come Gattuso, definiva Musah non solo una promessa, ma un prospetto con grande potenziale che può prendere forma se aspettato.
Cristiano Cataldo
Cristiano Cataldo Collaboratore 

Yunus Musah, classe 2002 ci è riuscito e il Milan può dirsi orgoglioso di avere tra le proprie fila un centrocampista dal grande potenziale e già con un bagaglio d’esperienza da veterano.

Nel mondo del calcio moderno, raggiungere 150 presenze nei principali campionati europei a soli 22 anni è un traguardo che non può passare inosservato.

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Il suo arrivo accompagnato dalle parole di una leggenda rossonera..

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Arrivato il 4 agosto del 2023, esordisce con i colori rossoneri il 26 agosto nella vittoria casalinga per 4-1 contro il Torino subentrando nel secondo tempo a Ruben Loftus-Cheek. Saranno 56 le presenze fino ad oggi con il Milan del giocatore della nazionale statunitense, che si vanno a sommare alle 94 gare giocate con il precedente club, il Valencia.

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Durante il periodo spagnolo, Musah è stato allenato da Gennaro Gattuso, indimenticabile centrocampista rossonero che aveva tracciato un profilo chiaro sul ragazzo. Queste le parole nel 2023: "è un ragazzo per bene e ha una grande forza nelle gambe. Il mio consiglio è questo: bisogna aspettarlo, io lo considero un grande acquisto".

Ma cosa raccontano queste 150 presenze?

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Raccontano di un giocatore che, sin da giovanissimo, ha avuto la maturità per reggere i ritmi e le pressioni del grande calcio. In Spagna è stato uno dei profili più interessanti della Liga con il Valencia. A Milano, con Pioli prima e ora nell’orbita della nuova rivoluzione rossonera, è pronto a diventare un perno del centrocampo del futuro.

Musah non è ad oggi, un giocatore "decisivo" in termini di gol o assist, ma lo è nei numeri nascosti del calcio: recuperi, chilometri percorsi, contrasti vinti, break in progressione. Quei dati che non fanno rumore, ma fanno vincere le partite. E soprattutto, fanno la differenza quando si costruisce una squadra ambiziosa.

La sua annata..

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Mi preme sottolineare tre fattori quando si parla delle prestazioni di Yunus Musah in questa stagione. Il primo fattore è relativo all'andamento a dir poco discontinuo del Milan che non agevola il rendimento dei singoli, soprattutto se giovani. Il secondo è relativo alle sue caratteristiche fisiche che gli consentono una certa duttilità tanto apprezzata negli allenatori. Anche in questa stagione, ha dato prova di sapersi adattare a più ruoli: mezz'ala, centrocampista centrale, terzino aggiunto, fino all’esterno a tutta fascia in situazioni d’emergenza.

Chiaramente poter svolgere più ruoli può essere utile alla squadra e “allenante” per il giocatore, tuttavia perfezionarsi nel ruolo che si sente proprio, garantirebbe maggiori prestazioni di alto livello. Il terzo fattore riguarda la sua personalità. Musah per caratteristiche fisiche e tecniche, a mio avviso, darebbe il meglio di sè come mezz'ala in un centrocampo a tre. Per esigenze varie è stato impiegato in diversi ruoli e lui lo ha fatto sempre da protagonista, nel bene e nel male, non si è mai nascosto, a volte pagando la sua sicurezza. Le sue uscite anticipate dal campo al 23' di Milan-Fiorentina e al 36' di Milan-Lazio avvengono anche per il ripetersi di giocate rischiose, sbagliate, ma che lui si prende, senza paura e con coraggio.

Il pensiero dei tifosi..

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I tifosi rossoneri sicuramente apprezzano le sue accelerazioni palla al piede, la sua dirompenza fisica e il suo coraggio. Allo stesso tempo vorrebbero un Musah più pulito nelle giocate, più prudente in alcune zone di campo e magari in grado di fare qualche goal, sfruttando il tiro potente.

La speranza è che le parole di Mister Gattuso relative a non dare giudizi affrettati e definitivi possa consentire a Musah di poter esprimere in futuro tutto il suo potenziale.

Il traguardo delle 150 partite non deve essere punto d’arrivo, ma una tappa che testimonia solidità e crescita. Il Milan lo sa e se oggi Musah è un diamante grezzo, domani potrebbe diventare uno dei leader della nuova era rossonera.