
Ad affiancare Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna, nella tradizionale conferenza stampa della vigilia per la finale di Coppa Italia, è stato un giocatore simbolo dei rossoblù, Lorenzo De Silvestri.
LE DICHIARAZIONI
Ad affiancare Vincenzo Italiano, allenatore del Bologna, nella tradizionale conferenza stampa della vigilia per la finale di Coppa Italia, è stato un giocatore simbolo dei rossoblù, Lorenzo De Silvestri.
C'è grande attesa per la finale di Coppa Italia e su chi saranno i possibili 22 titolari. Sergio Conceiçao e i suoi uomini arrivano alla finale di Roma, contro il Bologna, dopo aver ottenuto quattro vittorie di fila, tra Serie A e Coppa Italia. Una tendenza che, risultati alla mano, non si verificava ormai da più di un anno, esattamente da marzo 2024. Un qualcosa di, apparentemente, molto lontano se si considera tutto quello che è accaduto nel mezzo.
Ciò nonostante, da quando Conceiçao è approdato in quel di Milanello, i risultati ottenuti nelle coppe nazionali hanno rappresentato una costante importante della sua gestione. Il primo riferimento, evidentemente, ricade sul successo ottenuto in Supercoppa, dopo pochissimi giorni dalla sua conferenza stampa di presentazione. In secondo luogo, però, il percorso fatto in Coppa Italia merita di essere sottolineato soprattutto per gli avversari affrontati a partire dai quarti di finale.
Difatti, dopo la vittoria per 6-0 sul Sassuolo, arrivata ancora sotto la gestione Fonseca, i rossoneri hanno ospitato a San Siro una delle rivelazioni in positivo della stagione, la Roma di Claudio Ranieri. Tale partita, tra l'altro, si è giocata in un momento storico ben preciso della stagione. Ovvero, dopo la conclusione di quel mercato di gennaio che sembrava aver portato nuova linfa a tutto l'ambiente. A maggior ragione dopo gli episodi della gara in questione, uno su tutti, il raffinato scavetto di Joao Felix, a tu per tu con Svilar, dopo l'imbucata di Santi Gimenez.
I fatti, poi, diranno ben altro, ma l'ottima inerzia della Coppa Italia non si è mai placata. A tal punto che, la roboante vittoria contro l'Inter nella semifinale di ritorno, possa riassumere al suo interno alcune delle caratteristiche del "nuovo" Milan di Conceiçao, come la solidità e il cinismo sotto porta.
Il Bologna, invece, ha iniziato il suo percorso eliminando il Monza, in modo agevole, agli ottavi. I felsinei, poi, hanno fatto l'impresa vincendo in casa dell'Atalanta ai quarti e, poi, complice l'eliminazione a sorpresa della Juventus contro l'Empoli, hanno superato i toscani nel doppio confronto in semifinale per, poi, presentarsi all'atto finale contro il Milan.
"Questo è un gruppo che sta bene insieme. Da due stagioni c'è un modo di allenarsi e giocare unico: abbina la consapevolezza in sé stessi alla voglia di divertirsi. Abbiamo iniziato la stagione affrontando così le partite e dovremo fare così alla stessa maniera mercoledì. Questo è un gruppo magico: vero, è una finale e ci vuole attenzione più che massima, ma anche la spensieratezza che ci ha portati fino a qui. E il mister è stato bravissimo a coinvolgere tutti".
"Quest'anno il Bologna ha battuto tanti record. E quando ha la rosa al completo e gli effettivi concentrati e coinvolti, gioca per vincere. La Champions ci ha aiutato a capire che in certe partite bisogna alzare tutte le caratteristiche. La finale dopo 51 anni è un grandissimo orgoglio: ci siamo arrivati alla nostra maniera e vogliamo giocarla col calcio come sappiamo fare noi".
"Tutta la situazione di Sinisa Mihajlović ci ha fatto crescere a livello umano. Avevo un rapporto incredibile con lui, la squadra in quel periodo è cresciuta tantissimo. E quel fattore umano te lo porti poi in campo. Ci ha fatto diventare uomini forti".
"Dopo questi anni sento Bologna come una seconda casa. Abbiamo il petto gonfio, portiamo 30mila bolognesi allo stadio ed è un orgoglio incredibile".
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