I pregiudizi pelosi, le pseudo-verità trite e ritrite che vengono spacciate per Vangelo sono un vero e proprio limite di una sana dialettica. Non arricchiscono la discussione, semmai la esasperano, rendendola velenosa. Da qui nascono i luoghi comuni.
Qualche dato interessante....
Milan: pregiudizi ricorrenti e luoghi comuni da smentire


L'esasperazione dei luoghi comuni
—Il peggior luogo comune che viene ripetuto a menadito è quello secondo cui il Milan acquista solo giocatori da 20 milioni e questo tarpa le ali a qualsiasi speranza di competitività. Si tratta di due sciocchezze contenute in un luogo comune. Basterebbe andare a vedere la storia recente del club per smentire questo tipo di affermazioni.

Nell’estate del 2021 il Milan ha investito 35 milioni di euro per il riscatto del difensore Fikayo Tomori dal Chelsea. Successivamente, nell’estate 2022, il Milan ha acquistato Charles De Ketelaere dal Bruges per una cifra superiore ai 36 milioni di euro, bonus inclusi. Ancora, nell’estate 2023 il Milan ha acquistato Samu Chukwueze dal Villareal per una cifra vicina ai 30 milioni di euro, bonus inclusi. Infine nel gennaio 2025 il Milan ha acquistato Santiago Gimenez dal Feyenoord per una cifra superiore ai 30 milioni di euro, bonus inclusi.

In alcuni casi la spesa non si è tradotta in resa. I milanisti definiscono, a ragione, lo scudetto 2022 come il più bello di sempre. Sapete quanto è costata la squadra titolare di quel Milan? Poco più di 150 milioni di euro, che diviso per 11 giocatori fa, di media, 14 milioni a cartellino. Insensato quindi valutare un acquisto solo in base al costo.
La storia insegna
—Continuare a valutare i giocatori dal costo del cartellino e non dal rendimento sul campo, è uno dei pregiudizi peggiori che possano esistere. I giocatori andrebbero valutati per il rendimento e se il loro costo è stato contenuto, questo dovrebbe essere un merito dei dirigenti. Come per Pulisic e Rejinders.

Infine una nota storica che qualcuno evidentemente ignora: i due giocatori più iconici del Milan moderno, oltre a Baresi e Maldini (prodotti del vivaio rossonero) sono stati Van Basten e Kakà. Il cigno di Utrecht fu pagato 1 miliardo e 750 milioni di lire nell’estate del 1987 in cui la Juventus spendeva 7 miliardi di lire per Ian Rush. Il Bambino d’oro invece fu pagato 8,5 milioni di euro, nella stessa estate in cui il Real Madrid spendeva 35 milioni di euro per David Beckham.
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