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Filippo Galli, 61 anni, tra gli artefici dell'epopea sacchiana con il Milan degli Immortali, ha scritto una autobiografia sul football "eretico" che punta sui valori umani.
"Il derby? Nel mio calcio da eretico a volte i sogni si possono avverare"
Filippo, la domanda di Nino Materi de Il Giornale, tra rossoneri e nerazzurri chi pratica il calcio più "eretico"? "A guardare gioco e classifica non ci sono dubbi: l'Inter". E il Milan? "Senza solidarietà, impegno, abnegazione e spirito di gruppo non si va da nessuna parte...Noi scendevamo in campo in 11 e, per l'intera partita, giocavamo l'uno per l'altro. Facevamo parte di uno schema comune, senza prime donne. Questa era la filosofia di Arrigo Sacchi e noi la praticavamo alla lettera".
Tornando al calcio "eretico" dell'Inter..."I nerazzurri erano già implacabili l'anno scorso. Ora si sono ulteriormente rafforzati. I giocatori seguono Inzaghi con fiducia. E i risultati si vedono". Al funerale di Schillaci, Bergomi ha detto che «oggi i giovani calciatori pretendono tutto e subito". "Ha ragione. Ma la colpa non è soltanto loro. Mi riferisco anche a chi gravita nelle società attorno ai ragazzini. A volte non si ha la pazienza di "aspettarli". La crescita è un processo lento, che ha bisogno di tempo. Al contrario il calcio di oggi è frenetico. Chi sbaglia, paga subito. E viene rimpiazzato, a volte ingiustamente".
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