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Dopo giorni e settimane di attesa è tempo di scendere nuovamente in campo. Difatti, successivamente alla conferenza stampa di presentazione di Massimiliano Allegri, alle 18:00 prenderà il via la prima classica sgambata, che inaugura tradizionalmente il ritiro rossonero in quel di Milanello.
L'attività, però, nell'iconico centro di allenamento milanista è cominciata ormai da giorni, con i giocatori che hanno sostenuto i primi test fisici antecedenti al raduno. Quest'ultimo, è uno dei tanti fattori voluti dal tecnico rossonero per pianificare al meglio quanto verrà fatto in questa fase di preparazione alla nuova stagione. Un ulteriore elemento che testimonia questa volontà, sono le duplici sessioni di allenamento giornaliere, in vista della tournee che prenderà il via il prossimo 23 luglio con la sfida ai Gunners di Arteta.
Dunque, giornate di lavoro tattico e fisico decisamente intense ma con un obiettivo ben preciso: sfruttare l'assenza di impegni europei per amalgamare, quanto più possibile, il gruppo squadra rendendolo pronto a qualsiasi evenienza e partita. Un aspetto sicuramente non secondario e dal quale partirà la ricostruzione di questa squadra. A maggior ragione, considerando quanto accaduto nella precedente stagione, con un Milan che, nei momenti topici delle gare e della stagione ha costantemente risposto assente. Dalla disfatta di Zagabria alla sfida di ritorno contro il Feyenoord in quel di San Siro, quindi la finale di Coppa Italia contro il Bologna, la serie di questi episodi è decisamente lunga.
Motivo per cui, il compito di Massimiliano Allegri è tutt'altro che semplice. Ciò nonostante, l'ambiente rossonero può contare, fra i vari tratti caratteristici, di un'eccellente capacità gestionale del tecnico livornese, anche in situazioni delicate. Il riferimento, in questo caso, è quanto accaduto durante la stagione 2022/23 alla Juventus, con la dimissione in toto del cda e la conseguente penalizzazione in classifica.
Dopo una stagione priva di ogni tipologia di impegno europeo per il Milan, l'obiettivo fondamentale ed imprescindibile, non potrà che essere il ritorno alla Champions League. Un qualcosa che, complice l'annata travagliata, verrà pesantemente a mancare per tutto l'ambiente rossonero. In primis, per gli obiettivi sportivi, in secondo luogo sul piano economico, per via dei suoi introiti.
Ciò detto, il passo falso della scorsa stagione è un elemento che non viene nemmeno lontanamente concepito da Massimiliano Allegri. Difatti, nel suo contratto non vi è alcun bonus per la qualificazione alla Champions League, in quanto deve essere la normalità per un club come il Milan.
Tale volere, poi, è pienamente il linea con i risultati degli ultimi quindici anni dello stesso Max. Quest'ultimo, fatta ad eccezione per la stagione 2013-14, in cui è arrivato l'esonero a gennaio, e la precedentemente citata 2022-23 alla Juventus, si è sempre piazzato fra le prime quattro della classe. Inevitabilmente, poi, quando si parla di un arco temporale così ampio, al suo interno si devono includere i differenti cambiamenti, di anno in anno, che ci sono all'interno di una rosa.
Quanto appena affermato, lo ha già vissuto direttamente nella sua seconda esperienza in bianconero. In quanto, nel giro di sole due stagioni, il gruppo squadra era profondamente mutato, per via di un'opera di svecchiamento della rosa e di cambiamento generazionale in atto.
Ciò, è un qualcosa con cui dovrà fare i conti anche in questo nuovo secondo capitolo rossonero della sua carriera. Inutile ricordare che superstiti del "suo Milan" non ce ne siano più, ma ciò riguarderà solo il campo, perché qualcuno avrà modo di ritrovarlo. In primis, ovviamente, Zlatan Ibrahimovic come rappresentate della proprietà e poi il suo allora vice Mauro Tassotti, anche se quest'ultimo continuerà la sua esperienza con Milan Futuro.
La prima esperienza di Max Allegri sulla panchina rossonera è stata decisamente pregna di carico emotivo. Dallo scudetto della stagione 2010/11, arrivato dopo la precedente e pesante annata, complici i trionfi dell'Inter, al trionfo proprio contro i nerazzurri in Supercoppa Italiana. A tali trionfi, poi, sono seguite vicissitudini della stagione 2012/13, culminate nell'esonero dopo la sconfitta rimediata contro il Sassuolo per quattro reti a tre. Ma quali sono i numeri della sua prima parentesi milanista? Eccoli riassunti.
Questi, dunque, i risultati totalizzati fino ad adesso, pronti, però, ad essere aggiornati. Ricordando che, per dinamiche, questa seconda esperienza sia più un nuovo inizio che un proseguimento della precedente.
Ecco le parole di Massimiliano Allegri durante la conferenza stampa a Casa Milan.
Allegri: "Mi fa piacere essere qui davanti a voi, iniziamo oggi questa avventura dove cercheremo di toglierci delle grandi soddisfazioni".
La data del comunicato ufficiale del tuo arrivo al Milan è 30 maggio. In questo periodo, hai respirato quella determinazione, intensità e compattezza che tradizionalmente sono le atmosfere nelle quali lavori al meglio?
Allegri: "Da quando sono arrivato, abbiamo cominciato a lavorare insieme, col direttore, e con tutti i componenti della società. In quanto, per ottenere i risultati è fondamentale. Con tutti i membri della società, condividiamo tutte le dinamiche. Oggi, comincia questa fantastica avventura e sono molto contento ed entusiasta. Torno al Milan e trovo tante persone che avevo lasciato e altre nuove, le quali sono un grande stimolo".
Quando l'hanno chiamata, il target è la vittoria dello scudetto?; Le emozioni sul ritorno al Milan.
Allegri: "Il cinque è un numero fortunato, perché e nata mia figlia che mi ha dato due nipotini. In questi quindici anni non ho vinto più del Milan. Ho avuto la fortuna, ricordando Berlusconi e Galliani, di lavorare quattro anni al Milan e di vincere uno scudetto. Poi, sono andati alla Juventus e colgo l'occasione per ringraziare le persone che mi hanno sostenuto nel quotidiano, il presidente Andrea Agnelli e John Elkann. Io cerco di mettere i giocatori nelle condizioni per dare risultati importanti, ma al primo posto metto la società che deve essere un blocco unico. Credo che la rosa del Milan sia un'ottima rosa, piano piano li comincio a conoscere e ci sono giocatori di valore. L'importante, è arrivare al 31 agosto nelle migliori condizioni. I primi sei mesi, sono importanti per arrivare a marzo nelle migliori condizioni, dove si decide la stagione. Intanto, abbiamo la partita di Coppa Italia il 17 agosto, da lì poi partiremo".
A fine stagione saresti soddisfatto se...
Allegri: "Non cominciamo a dire a fine stagione se e no. Bisogna cominciare la stagione con grande entusiasmo, da parte di tutti, con grande passione nel lavoro, senso di responsabilità, e e determinazione. Ciò, per essere a marzo nelle migliori condizioni per raggiungere a fine anno gli obiettivi. Il primo obiettivo, è quello di tornare a giocare la Champions. Quindi, a marzo, bisogna essere in quelle posizioni".
Che spiegazione si è dato sull'ottavo posto del Milan? Cosa può dare Allegri in più?
Allegri: "Il calcio è difficile. C'è un esempio banale, lo Spezia ha giocato i playoff con un solo giocatore di differenza rispetto all'anno prima che ha giocato i playout. Quello che è successo l'anno scorso non sta a me dirlo e, soprattutto, non sono in grado di dirlo perché è una questione di mancanza di rispetto in quanto ero fuori ed ho solo guardato delle partite. Oggi, inizia una nuova stagione e dobbiamo concentrarci su questo. L'anno scorso il Milan ha vinto un trofeo e ha fatto una finale di Coppa Italia e fatto bene nelle partire singole. Quest'anno, sta a me far rendere i giocatori al meglio, per cercare di arrivare al massimo dei risultati. Perché quando si è al Milan bisognare puntare al massimo e per fare questo bisogna avere grande dedizione nel lavoro giorno per giorno. Soprattutto, il campionato che non è una partita secca, bisogna viaggiare ad una velocità di crociera".
Il club ti ha chiesto lo Scudetto? Quanto sarà di corto muso il tuo Milan?
Allegri: "Bisogna cercare di riportare il Milan in Europa, soprattutto in Champions. Ci possiamo arrivare solamente con il lavoro quotidiano attraverso il miglioramento di ogni singolo, il primo sono io, su questo sono molto fiducioso".
Sulla scelta del Milan.
Allegri: "Al Milan sono molto affezionato, perché è il club che mi ha regalato il primoScudetto. Poi quando ho ricevuto la telefonata di Tare e Furlani, li ho subito incontrati e in un'ora deciso che avremmo iniziato quest'avventura insieme. Quindi, sono molto contento ed entusiasta di questa scelta che ho fatto".
Da che certezze deve ripartire questo Milan ed un suo parere su Vlahovic.
Allegri: "Per quanto riguarda il mercato, il direttore Tare, insieme alla società monitorano il mercato e condividiamo le varie opportunità che ci sono. Per quanto riguarda le uscite, sono state condivise con la società. Oggi ho 25 giocatori e sono contento di questi, tra l'altro, tre devono rimanere fuori dall'allenamento perché più di 20 di movimento non ne posso far giocare. Credo, poi, che le cose vadano fatte piano piano, per arrivare pronti alla partita del 17 di Coppa Italia".
Ha in testa un percorso simile a quello del Napoli dell'anno scorso?
Allegri: "La cosa che posso dire è che quando si lavora al Milan, tutti devono avere l'ambizione di ottenere i massimi risultati. Se saremo bravi a marzo, ad essere dentro alle posizioni più importanti del campionato, ci giocheremo al meglio la stagione. In questo momento, non serve neanche a niente dire "vinceremo il campionato". La cosa più importante è essere professionali e concreti, per ottenere risultati attraverso il lavoro e le responsabilità che ognuno deve avere all'interno del club".
Si va col 4-3-3?
Allegri: "Cominciamo a metterne dieci, poi vediamo come li mettiamo (ride ndr)".
Su Maignan capitano e Leao vice.
Allegri: "Sono molto contento della scelta di Maignan di rimanere. Mike è uno dei migliori portieri in Europa, la società è stata brava a convincerlo a rimanere. Leao, è un giocatore straordinario e sicuramente farà una grande stagione quest'anno".
Su Modric.
Allegri: "Innanzitutto aspettiamo che arrivi. Come centrocampisti abbiamo lui, Ricci e Loftus che secondo me è un giocatore molto importante. Abbiamo poi Musah, Bondo e Fofana, dei buoni giocatori. Credo che a centrocampo giocheremo con tre giocatori, poi a seconda delle caratteristiche dei giocatori, cercherò di metterli in campo per farli rendere al meglio possibile e spero di riuscirci".
Sulla società.
Allegri: "Per quanto accaduto fino ad un mese fa, non lo so. Io ho trovato una società dove c'è chiarezza nei ruoli. L'arrivo di Tare è un valore aggiunto, l'importante è andare tutti nella stessa direzione. In quanto, tutti quelli che lavorano al bene del Milan, devono essere un blocco unico per far rendere al meglio i giocatori e farci vincere le partite".
Ha incontrato la proprietà? .
Allegri: "L'ho incontrata, è stato un piacevole pranzo".
Un messaggio per i tifosi.
Allegri: "La cosa più importante è lavorare bene, giorno dopo giorno, perché per riconquistare il rispetto dei tifosi e di chi lavora nel Milan, è lavorare bene con responsabilità e cercare di ottenere risultati che è la cosa che conta di più nel calcio. I tifosi ci dovranno dare una mano perché abbiamo bisogno di loro".
Su Vlahovic.
Allegri: "E' un ragazzo straordinario, che ho visto arrivare giovane dalla Fiorentina".
Sul nuovo centravanti.
Allegri: "Non sono un amante delle statistiche, ma da alcuni numeri non si scappa. Negli ultimi 15/16 campionati, solo una volta ha vinto il campionato una squadra che non ha avuto la miglior difesa. Ed è stato l'anno di Sarri alla Juventus".
Su Leao.
Allegri: "Solitamente gli anni più importanti di un giocatore sono tra i 26 e i 30. Credo che ci siano tutti i presupposti per fare bene".
Quanto è cambiato Max Allegri in questi anni?
Allegri: "Sono cambiato tanto, ma è normale che sia così. Dico che i giovani non sono più o meno bravi degli anziani, è questione delle esperienze fatte. Quindi, rispetto al primo Milan sono completamente diverso. Anche perché nei quattro anni di Milan, che mi hanno insegnato molto, e negli otto alla Juve ho imparato tanto e altrettante cose. Queste esperienze hanno ingigantito il mio bagaglio di esperienza. Poi, come dico ai giocatori, bisogna avere sempre voglia di migliorare".
Cosa deve diventare la parola Scudetto?
Allegri: "Tutti dobbiamo avere l'ambizione di ottenere i massimi risultati. Il campionato, poi, non mente e tutte le domeniche devi giocare per i tre punti. Di questo, se ne può riparlare a marzo. Fino ad allora, bisogna costruire il tutto per i due mesi finali".
Su Ibrahimovic.
Allegri: "Ancora non l'ho visto, ma ci siamo sentiti. E' stato un giocatore straordinario, ma anche lui ha iniziato una carriera diversa, quella da dirigente. Come ha detto l'amministratore Giorgio Furlani, è un consulente della proprietà. E, soprattutto, deve essere un esempio per la sua professionalità da giocatore, con la mentalità vincente, per tutti i giocatori".
Su Theo.
Allegri: "Ha fatto una scelta diversa e gli auguro le migliori fortune".
Sull'aspetto mentale della squadra.
Allegri: "Prima diventiamo squadra e prima riusciamo a fare risultati. Ho visto dei ragazzi molto disponibili e attenti. Sono molto fiducioso. Io devo prendere il meglio di quello dell'anno scorso. Non c'è bisogno di una rivoluzione, c'è solo bisogno di lavorare con ordine e responsabilità. Poi, Tare avrà modo da qui al 31 agosto di prendere le opportunità che servono per la squadra".
Quali squadre temi di più?
Allegri: "Le squadre che nel campionato italiano sono sempre al vertice sono: il Napoli, che è la favorita, l'Inter, la Juventus, l'Atalanta la Lazio e la Roma. Son sempre setto o squadre, quindi arrivare nelle prime quattro non è assolutamente facile. Ecco perché sarà importante lavorare bene".
Sulla difesa.
Allegri: "Di mercato non parlo, perché ci pensa il direttore molto bene. Per quanto riguarda i terzini, abbiamo Jimenez e Bartesaghi, che è un ragazzo interessante, lavoreremo con questi. Il direttore, poi, avrà tempo e modo per sistemare le cose. I difensori centrali, con caratteristiche diverse, hanno tutti margini di miglioramento importanti. Quindi, sono contento".
Arrivare al Milan è una rivincita?
Allegri: "La Juventus posso solo che ringraziarla e ringrazio tutte le persone che mi hanno sostenuto nel lavoro quotidiano. L'offerta più importante per me, era il Milan. Il Milan ha una fascino meraviglioso".
C'è la voglia di giocare un calcio di possesso? C'è qualcuno che può batterla al gioco delle punizioni?
Allegri: "Fortunatamente per loro non riesco più a tirare in porta. Quando abbiamo il pallone dobbiamo cercare di attaccare bene e fare gol, quando non l'abbiamo dobbiamo difendere bene per non prendere gol. Poi, ci sono vari modi di difendere ed attaccare".
Quanto è importante l'allegria che trasmette?
Allegri: "Bisogna: divertirsi, con grinta, vincendo. Credo sia questo il mix da fare. Facciamo un lavoro meraviglioso, ma bisogna farlo con grande passione".
Su Leao.
Allegri: "Paraocchi no, perché se no si vede solo da una parte. Come tutti gli altri, con le sue caratteristiche, devo cercare di metterli in condizione per cercare di fare il meglio possibile".
Sui suoi piazzamenti negli anni precedenti.
Allegri: "Quello che posso dire è che da oggi comincia una stagione nuova, con degli obiettivi da raggiungere. Comunque, per avere dei risultati, bisogna lavorare quotidianamente in maniera dura. La partita secca, è una cosa diversa dal campionato".
Sei stanco della nomea per cui giochi male?
Allegri: "E' il gioco delle parti, per me l'importante è il risultato. Se vinci, sei un bravo ragazzo, se perdi... Quando Ronaldo fece gol in rovesciata contro di noi a Torino, nessuno si ricorda l'azione come è venuta fuori, ma il gesto tecnico. Il calcio è arte. Poi, sono pienamente d'accordo che è un gioco di squadra, ma bisogna giocare tecnicamente molto bene".
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