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Non un finale di stagione atteso da parte dei rossoneri toscani. Sia per i risultati sportivi che per le questioni societarie. La Lucchese Calcio si ritrova così nella zona play-out del gruppo B di Serie C; nel mentre, però, non si hanno notizie delle mensilità non pagate da novembre 2024 a febbraio 2025 da parte del proprietario Benedetto Mancini. In casa dei rossoneri, sono trascorsi giorni cariche di tensione, tra scioperi indetti e revocati e promesse non mantenute.
Il 1 aprile, l'Associazione Italiana Calciatori e i giocatori, tesserati per la stagione 2024/25, della Lucchese avevano indetto uno sciopero. Il motivo è l'assurda situazione societaria in cui i calciatori e lo staff tecnico si ritrova. Gli uomini di mister Giorgio Gorgone, alla sua prima e vera esperienza da primo allenatore, si ritrovano in una situazione di "autogestione" della squadra. A iniziare dall'organizzazione dei viaggi per le trasferte fino al pagamento di esami e visite specialistiche. Questo perché l'attuale società, subentrata a gennaio 2025, non ha ottemperato al pagamento delle mensilità arretrate e degli stipendi. Lo stesso allenatore aveva gettato la spugna già lo scorso novembre, con il club che ne aveva rigettato le dimissioni.
Lo sciopero era stato indetto fino al 5 aprile. Tuttavia, la squadra ha scelto di scendere in campo per la partita contro il Pontedera - di programma proprio per venerdì 5 aprile. Scelta che, sul campo, non è stata ripagata: i granata battono per 4 a 1 i rossoneri, complicando di fatto la rincorsa alla salvezza a tre giornate dalla fine della regular season di Serie C. La revoca dello sciopero è stata comunicata dall'Assocalciatori e dai giocatori della Lucchese sabato 6 aprile. Il comunicato parla di notizie relative ad un intervento promesso dalla stessa società in merito al pagamento delle mensilità di novembre e dicembre 2024 e gennaio 2025; un pagamento che è stato garantito proprio entro il 6 aprile 2025.
Nello stesso comunicato firmato dall'Assocalciatori e dai tesserati della Lucchese Calcio, si legge della volontà della squadra di voler finire la stagione, sia nel rispetto per la maglia che per la comunità di Lucca. Tuttavia, afferma lo stesso documento, questa volontà passa anche dal rispetto della dignità e dei contratti dei giocatori rossoneri. A distanza di due giorni da questo comunicato di revoca dello sciopero, non si hanno notizie sui bonifici volti a risarcire gli arretrati. Come riporta il quotidiano toscano Il Tirreno, alla ripresa degli allenamenti di oggi pomeriggio, martedì 8 aprile, la squadra deciderà cosa fare.
Da un lato, c'è la possibilità che la squadra decida di non giocare le ultime tre partite della stagione di Serie C. Dall'altro, invece, ci sarebbe l'obiettivo di portare a termine il campionato, rimanendo sotto questa condizione, ma senza aprire più le porte ad ulteriori promesse. L'obiettivo è sempre quello di ottenere la salvezza, almeno sul campo, sia per il rispetto dei tifosi che per la dignità professionale di calciatori e staff tecnico. Ma la questione non si chiude qua. Sempre Il Tirreno riferisce di una possibilità in casa rossonera: i giocatori potrebbero sostituirsi al revisore dei conti Liban Varetti e presentare l'istanza di fallimento della società. In casa della Lucchese, si respira aria di tensione in queste ore calde e decisive.
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