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Un Milan brutto e bello, ma a troppe facce: cosa resta…

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Ci sono state partite in questo avvio di stagione 24/25, in cui il Milan è sembrato ancora quello di Pioli, vedi la gara contro il Parma, altre partite dove il Milan è sembrato quello di Fonseca, vedi la gara contro l’Inter e altre partite...
Mattia Giangaspero

Ci sono state partite in questo avvio di stagione 24/25, in cui il Milan è sembrato ancora quello di Pioli, vedi la gara contro il Parma, altre partite dove il Milan è sembrato quello di Fonseca, vedi la gara contro l'Inter e altre partite dove il Milan è sembrato un misto di tattiche diverse; forse ancora alla ricerca di quel cambiamento. Tutto lecito fino a quando si parla di inizio di stagione, l'allenatore è nuovo, il modulo e le tattiche sono diverse e soprattutto ci sono nuovi titolari che devono ancora ambientarsi al 100%.

Fofana, Emerson R., Abraham e Morata finora stanno dando un apporto importante alla squadra in termini di atteggiamento, solidità difensiva, fame agonistica, pressing, attenzione e gol però non dimentichiamoci che una prestazione negativa può capitare sempre ed è anche più giustificata in un avvio di stagione.

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Iniziamo con questa lunga riflessione per arrivare adesso al punto centrale del discorso, ovvero la gara contro il Bayer Leverkusen persa 1-0 dai rossoneri. Fofana è stato un gigante, Emerson Royal ha sofferto, mentre Abraham e Morata hanno sbagliato scelte e gol, ma questa non vuole essere un'analisi solo su di loro.

Un Milan brutto e bello, ma a troppe facce: cosa resta…- immagine 2

Il Milan in Germania ha avuto diverse facce durante la gara, come se ancora alcuni meccanismi di gioco non funzionassero alla perfezione e come se le vittorie contro Venezia, Inter e Lecce non avessero certificato il nuovo assetto tattico. Forse è proprio a causa di questa amalgama non perfetta se è arrivata una sconfitta contro il Leverkusen.

Il problema non è aver perso la partita, ma il modo in cui si è persa. È stato uno strano Milan.  La partenza alla Bayer Arena è stata sprint con un occasione di Pulisic dopo un solo minuto di gioco.

E sembrava di vedere l'ultimo Milan, quello vero di Fonseca. Poi dalla ribattuta del portiere Hradecky proprio dopo l'azione dell'americano, il Milan si è trasformato. Tutti bassi dietro la linea di centrocampo a difendere le avanzate dei tedeschi. Avanzate che venivano costruite perfettamente senza mai essere pressati o attaccati.

Insomma si è visto un Milan attendista. E quando mai abbiamo visto un Milan tutto compatto dietro la linea di centrocampo attendere di ripartire in contropiede? Non è la squadra di Fonseca e non era la squadra di Pioli. 

Forse era l'idea di gioco dei tifosi che più volte sui social hanno chiesto di vedere i rossoneri ripartire più in contropiede sfruttando la velocità dei vari Theo, Leao, Pulisic. Il risultato però è stato pessimo.

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LEVERKUSEN, GERMANY - OCTOBER 01: Matteo Gabbia of AC Milan in action during the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD2 match between Bayer 04 Leverkusen and AC Milan at BayArena on October 01, 2024 in Leverkusen, Germany. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Il Milan ha sofferto (per scelta) per oltre 30 minuti nel primo tempo non riuscendo a ripartire, ma quando Fofana, Tomori o Gabbia recuperavano il pallone ecco che si vedeva una nuova versione del Milan. In quel caso era il Milan di Pioli.

Reijnders, Leao, Pulisic hanno provato individualmente a creare azioni offensive, ma puntualmente la squadra sembrava scollata e in caso di errori di passaggio (che ci sono stati), i tedeschi ripartivano con praterie di campo lasciate libere.

Ci sono stati momenti nel primo tempo in cui centrocampo e difesa del Milan non erano ben collegati e si creavano spazi.... Sembrava di vedere Parma Milan.

Per fortuna questo genere di assetto è durato pochissimo. Per fortuna Tomori, Gabbia e Maignan, nel mentre, hanno bloccato molti tiri dei vari Frimpong, Boniface e Wirtz e subito dopo i rossoneri sono tornati tutti stretti, vicini, ma sempre dietro la linea di centrocampo.

Poi arriviamo agli ultimi minuti di gara. Al 60° il Milan cambia ancora faccia e propone una sua nuova versione. Versione già vista nelle ultime gare: torna il Milan di Fonseca. Forse figlia della stanchezza del Leverkusen, ma in questa versione il Milan ha dominato il gioco,  più volte è andato vicino al pareggio e chissà se avesse segnato un gol... Forse i rossoneri l'avrebbero potuta anche vincere. Con i forse però non si va da nessuna parte.

Eccoci alla fine di questo discorso. Da queste 3 diverse versioni del Milan e dalla sconfitta in Germania, che purtroppo lascia i rossoneri ancora a zero punti nella nuova Champions League, cosa avrà imparato la squadra e Fonseca?

La risposta vera la sapranno solo i protagonisti. La risposta che possiamo dare noi è che il Milan adesso non può permettersi di giocare le prossime 6 partite di Champions con questi assetti.

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Il rischio è che Maignan non sia imbattibile o quasi come è stato contro i tedeschi. Il rischio è che si possa creare confusione tra i vari reparti. Il rischio è che non si abbia il tempo di recuperare una partita compromessa o provare a vincere una partita bloccata sul pareggio.

In sostanza il Milan deve ancora limare il suo gioco, trovare un'identità, ma in Champions deve trovare anche i primi punti, perché senza almeno 3 vittorie e un pareggio rischia di uscire fuori e questa volta di rimanere senza coppe europee.

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