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La lunga attesa del derby, lo stomaco che si chiude durante la partita, e poi l'urlo di gioia e di liberazione. Negli ultimi 10 anni è la quarta volta che succede, senza che sia un bomber a mettere la palla dentro.
Dal 2014 al 2024...
Era un centrocampista difensivo Nigel De Jong e nel maggio del 2014 il derby fra Milan e Inter era sullo 0-0, Al minuto 65, calcio di punizione sotto la curva Sud, traiettoria di Mario Balotelli e colpo di testa secco, come una frustata, del nazionale olandese finalista dei Mondiali sudafricani del 2010. Il Milan vincerà quel derby, così come vincerà anche quello di Sinisa, la stracittadina del 31 gennaio 2016. Di questa serie emozionante il gol del difensore brasiliano Alex fa eccezione. Perchè è stato segnato nel primo tempo, non è stato l'ultimo della partita vinta 3-0 dai rossoneri ed è entrato nella porta situata sotto l'altra curva di San Siro.
Ma la rete di Alex era il seguito della coreografia della curva rossonera dedicata al gol di Mark Hateley del 1984 e quindi grande emozione lo stesso. Poi il gol del sabato di Pasqua, al minuto 97, in un derby che sembrava perso solo un quarto d'ora prima, con l'Inter avanti 2-0. Prima la rete di Alessio Romagnoli, poi quella biblica di Cristian Zapata. Naturalmente sotto la curva, naturalmente con un pareggio che aveva il sapore elettrizzante della vittoria. In questa bellissima serie, in questa catena dorata si inserisce il gol di Matteo Gabbia. La traiettoria della punizione di Tijji Reijnders era baciata, una pennellata dolce e invitante. Ma Matteo non è andato sulla palla di forza, la girata è stata di stile, la torsione essenziale e mirata. Niente da fare, è gol. Niente da fare, la gioia può esplodere in tutta la sua forza.
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