
di Antonio Bottaro per Casarossonera.wordpress.com -
OTTIMISMO E CATASTROFISMO
di Antonio Bottaro per Casarossonera.wordpress.com -
Partita policroma che lascia onestamente più di un nuovo dubbio, oltre quelli che da tempo accerchiano il Milan di quest’anno. Anche noi tenaci ottimisti fatichiamo a sgonfiare le teorie catastrofiste, con continue manciate di “si però”, in attesa di un periodo di stabilità e costante crescita che però ancora non arriva. Ieri sera la partita ci restituisce un sapore agrodolce e dopo un primo tempo fragile e pieno di sbavature, arriva un secondo tempo con qualche correzione e più sereno, anche se sempre intenso e pieno di tensione.
La scelta di giocatori più di disciplina che di emozione, non ci restituisce equilibrio
Anzi concede al Monza 2/3 palle velenose, che evaporano solo solo grazie all’affetto di Maldini Jr per la squadra del padre. I problemi principali arrivano quindi da una applicazione piena di errori di Chuka e Oka che aprono corridoi verso un imbarazzato Terracciano e un assonato Theo, cui si sommano occasioni sprecate da premio “Sciagurato Egidio”. Di positivo infatti, come dice il Mister nel post partita, si vede una costante pressione offensiva che produce tantissime occasioni, però malamente fallite anche con contorni comici.
La partita l'abbiamo vista in diretta allo stadio all’interno di un pubblico rumoroso e sempre ostile anche se innamorato, che attende una svolta che non arriva e si accascia su una giravolta tattica che riporta il Milan verso uno stato di incertezza. Lo ripetiamo: siamo forse troppo avanti per cambiare lo spartito credo condiviso nella sua scrittura, da tutta la testa del Milan. Il dominio del gioco e la spinta offensiva sono la tattica del Mister, che lavora su collegamenti e intrecci tra reparti per proteggere Mike. Il Mister è tecnico capace perché corregge con uno centrocampo a 3 lo squilibrio del primo tempo restituendo saldezza difensiva, senza perdere aggressività in avanti.
Resta il fatto però che il clean sheet del primo tempo è un miracolo della Dea Eupalla. In questo contesto alcuni dei problemi del Milan di Pioli sopravvivono irrisolti e nel caso Leao forse peggiorati. Pioli era in parte riuscito ad assorbire il suo pigro egoismo con tante carezze e qualche mediano mischiato in attacco a rinforzare la fase difensiva. Ma sono state soluzioni di poche partite, tattiche mai diventate sistema. Oggi Leao è un giovane studente del Liceo che deve cavarsela da solo all’Università, non arriverà nessun mediano ad aiutarlo e le carezze sono diventate sberloni. Chiunque arrivasse al posto del Mister, avrebbe da risolvere gli stessi problemi ancora oggi per buona dose irrisolti. Non ci trasciniamo di nuovo in chiacchiere e offese sullo spessore del tecnico o dell’uomo, che lasciamo ai primati urlanti dietro di noi al Brianteo. Poniamoci invece ancora domande se l’altalena dei risultati quale specchio dei passi indietro e avanti, da sospetto diventerà giudizio sull’intera stagione. Come la partita di ieri.
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