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di Antonio Bottaro per Casarossonera.wordpress.com -
Che il calcio sia una materia complessa lo sappiamo tutti, ma che sia complicato trovare le linee e gli angoli che spiegano il momento di una squadra o di un allenatore, sono pochi quelli disposti ad accettarlo. Perché conviene dividere tutti tra nemici o amici senza granché voglia di pensare agli uomini e le loro idee. Così ci troviamo milanisti che tifano Napoli perché era meglio conte o che simpatizzano con Palladino perché se la Viola batte il Diavolo..alla forca dirigenza incompetente e a casa il mister seconda scelta e poi pure Ibra se ne vada al suo paese. Su questo i giornali bianchi o rosa ci sguazzano. Si preferisce sempre il divide et impera. Quindi giù quintali di guano sulla testa di questo Mister sprovveduto senza autorità, scavalcato dai giocatori e a dover gestire uno spogliatoio esplosivo senza averne gli attributi. Ma noi che vediamo il Milan non solo dal divano ma spesso ci accomodiamo sui seggiolini scomodi del tempio di San Siro, oggi rivogliamo mettere al centro il nostro Mister o meglio il Mister del nostro Milan.
Vogliamo ripulirlo del pattume
Ogni occasione con cui si cerca con le buone o con le cattive di difendere il pensiero della prima ora, l’arroganza di non voler cambiare idea….dell’avevo detto a inizio stagione che era una seconda scelta. Quest’uomo è in realtà una persona per bene, con un bagaglio di calcio ricco di idee ed esperienza. Conoscenze che condivide pure con i giornalisti, perché se li aspetta interessati al gioco con i suoi problemi e suoi progressi e che non va dietro ai pettegolezzi del cooling break, della sostituzione col vaffa e del rigorista che neanche in eccellenza si permette di tradire le indicazioni del mister (per inciso quelli che non hanno giocato solo al massimo in eccellenza hanno detto che sono cose comuni che si gestiscono in campo o spogliatoio). Il Mister: un uomo chiamato a risolvere i problemi che il bravo Pioli ha per un po’ gestito ma alla fine non ha aggiustato e per questo hanno sostituito.
Il Mister che ha trovato una squadra con una scarsa difesa e una scarsa fase difensiva, una squadra con una saldezza mentale breve nella partita e nel corso del campionato, un gruppo di giocatori di forte personalità individuale ma che perde forza quando sono insieme in 11 sul campo. Un Mister che ci ha parlato di calcio di posizione, di gioco di squadra, di necessità di sacrificio e che ci detto che il gruppo non ha ancora raggiunto quello che serve in compattezza e attenzione. Unica cosa che non ha detto è che gli manca qualcosa perché è un uomo azienda scelto anche per questo, per valorizzare quello che ha ..50-60 euro …senza lamentarsi di non non avere i soldi per un ristorante da 100. Un Mister che ci ha spiegato che serve del tempo per risolvere i problemi che ha trovato e che deve fare delle prove e dei cambiamenti per arrivare a un dunque. Sappiamo noi lo sa lui che se al dunque non ci arriva sarà giusto pensare ad un altro allenatore.
Ma è falso e farsesco non ammettere che il lavoro procede e continua in progressi anche pur lasciando qualcosa per strada che speriamo di non dover rimpiangere. Il Milan contro l’Udinese per esempio pur spinto dall’emergenza, ha mostrato un compattezza difensiva vista raramente nelle stagioni scorse e una maggiore attenzione e un senso di sacrificio che ha compensato i limiti individuali di alcuni dei nostri giocatori. Lo possiamo dire anche in una partita che poteva finire in un pareggio senza una Var che sta trasformando le partite in un documentario al rallentatore. Ma per noi la sostanza non cambia. Gli allenamenti orientano le partite verso un risultato nel bene e nel male ma poi bisogna fare conto di avversari e circostanze. E’ capitato a Firenze è capitato ieri.
La rosa resta incompleta e questo resta un problema della società, non tutti i giocatori sono già dentro il paradigma tattico ma questo è un lavoro per cui lo staff ha bisogno di tempo per lavorare. Vale per esempio per Musah che va trasformato in un centrocampista che sta basso e gestisce il possesso riducendo la sua predisposizione ad andare...un lavoro lungo per proteggerne il talento. È già successo in parte con Royal che dipinto come un furto, un giocatore da 1 categoria, neanche bravo ad offendere e inadeguato a difendere: invece oggi come spesso si dice...ci sta. Non parliamo poi di Pulisic giocatore totale, moschettiere sempre con la punta alta del fioretto e che se dipendesse da noi ..da domani il Nostro Capitano. Innamorati del Milan vediamo un Milan che comincia a mostrare dei segni. Un Milan nel segno di Zorro.
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