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La sosta nazionale è da sempre tempo di bilanci sulla gestione della squadra, sul gioco e il Milan in questo momento è ancora un cantiere aperto. È difficile pensare diversamente sia se si è tifosi, sia se si è analisti, però il compito di chi analizza l'andamento di una squadra è quello di provare a capire almeno a che punto è una squadra. C'è una data di fine lavori? Una previsione?
Ecco le domande se fatte sul Milan portano come risposta ''dipende''. Per i rossoneri il fine lavori è molto difficile da capire quando fissarlo e non perché Fonseca e lo staff tecnico debbano ancora lavorare dal punto di vista tattico con altre novità, ma perché, adesso devono provare a entrare, una volta per tutte, nella testa dei propri giocatori. Il tassello mancante, anzi è meglio dire il mattone che manca, è proprio questo.
Le mosse tattiche dell'allenatore portoghese da quando è approdato al Milan sono state innumerevoli. Nessuno negli ultimi anni ha mai lavorato così tanto, con così tante idee, in pochissimo tempo e di questo, a Fonseca, bisogna darne atto.
Tecnico e staff hanno migliorato la compattezza della squadra: i reparti sono meno scollati rispetto al passato. I rossoneri sono migliorati anche nella gestione dei calci piazzati. Da inizio anno sono arrivati tantissimi gol da calcio d'angolo o da calcio di punizione. Ci sono state poi le invenzioni del centrocampo a rombo con Pulisic mezzala. L'attacco con una linea a 4 e due punte contro l'Inter. E poi i rossoneri sono sempre al lavoro per migliorare la fase di riaggressione e il pressing.
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Vedete quante cose...? Il lavoro c'è e va amalgamato. L'amalgama perfetta, dal punto di vista tattico - azzardo - è stata anche trovata e fatta. La partita contro il Real è stata perfetta e non tanto per l'impresa al Bernabeu e per aver battuto Mbappe, Vinicius, Bellingham & co, ma perché Fonseca con la mossa tattica di Musah ha migliorato le imperfezioni del suo 4-2-4.
Riflettiamo tutti insieme adesso. In quali momenti i rossoneri hanno sofferto maggiormente in stagione?
Per quanto mi riguarda quando gli avversari attaccavano sulle fasce e mettevano in difficoltà la coppia difensore centrale e terzino del Milan, con le sovrapposizione dei propri terzini, ma anche con gli inserimenti dei centrocampisti.
L'ultima squadra a battere i rossoneri con questa contromossa è stata il Napoli.
Fonseca allora ha cambiato ancora modulo e contro il Real è andata in scena la perfezione tattica.
Al Bernabeu per la prima volta in stagione abbiamo visto Fonseca adottare un nuovo modulo, ovvero il 5–2-3 in fase di non possesso, mentre in fase di costruzione si trasformava in un 3-4-3.
Come vedete dalle immagini adesso la scelta tattica di Musah ha sia aiutato Emerson Royal, sia Thiaw, Il Milan con questo posizionamento tattico era sempre in superiorità numerica e anche Reijnders e Fofana sono stati agevolati perché hanno coperto meno campo, non dovevano andare costantemente ad aiutare il terzino, erano concentrati solo su alcune marcature e dovevano interpretare meno situazioni di gioco.
Con questo 5–2-3 Musah e Theo avevano il compito di coprire le linee laterali, Emerson Royal e Tomori coprivano i mezzi spazi e quindi cercavano di assorbire gli inserimenti degli avversari.
Quando invece il Real ha provato con la progressione centrale ecco la genialata. Il 5-2-3 diventa 5-4-1 con Leao e Pulisic che però non fanno gli esterni a centrocampo, ma delle sorti di mezze ali per aiutare Fofana e Reijnders.
Ora l’ho chiamata genialata perché Fonseca è come se si fosse preparato la sua contromossa. Di norma sarebbe una cosa sempre da fare, ma l’allentare portoghese è stato bravo perché non è da tutti.
In fase di possesso i rossoneri hanno adottato un 3-4-3, con Musah esterno alto e non Pulisic. l’americano per le qualità che ha doveva aiutare Reijnders nella costruzione del gioco anche verso destra, ma soprattutto doveva sfruttare i mezzi spazi in cui inserirsi. Da questa mossa tattica arriva il secondo gol del Milan.
Ma il merito è anche di Morata. Lo spagnolo si avvicina alla zona di centrocampo e toglie la marcatura su Pulisic che poi è libero di essere servito e di partire.
All'Unipol Domus il Milan non riesce a replicare la gara perfetta giocata contro il Real, perchè tatticamente non ha giocato la stessa gara. Sono mancate le coperture nei mezzi spazi e ha regnato la passività. Infatti Fonseca quando a fine gare parla ai microfoni di DAZN, spiega come non ci sia stato un errore di reparto, ma di singoli.
Questo vuol dire che Fonseca ha trovato la quadra definitiva alla squadra. L'equilibrio c'è con la mossa della linea a 5. Vero serviranno degli innesti per replicarla costantemente, ma adesso l'importante è lavorare solo sulla testa dei giocatori. Lo step di crescita è solo mentale.
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