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Qualcuno si è accorto che Emerson Royal non è un bidone dopo la prestazione del brasiliano nella gara di ieri sera contro l’Empoli.
Eppure sarebbe il caso di chiarire alcune cose su questo giocatore, per sgomberare il campo dalle solite narrazioni.
Il Milan non ha speso 15 milioni di euro (il famoso costo contestato) per andare a prendere un altro Theo Hernandez sulla fascia opposta.
L’idea del club rossonero – anzi – era molto diversa. Cercava caratteristiche diverse, ma complementari con quelle del giocatore francese.
Infatti la società voleva un giocatore che avesse più fisico e maggiore capacità di progressione rispetto a Davide Calabria; si voleva inoltre un terzino forte di testa e più facilmente accoppiabile sulle palle inattive contro.
Emerson Royal è questo tipo di profilo e per tale ragione gioca titolare. Non un giocatore che ruba l’occhio dal punto di vista estetico, bensì il classico terzino bilanciatore quando sulla fascia opposta c’è un giocatore fortissimo offensivamente.
Su di lui, tuttavia, si è creata una narrazione artificiale, nonché strumentale, favorita da un certo clima e dalle sue prime due gare in maglia rossonera (Parma e Lazio) in cui il rendimento è stato negativo.
Da settembre in poi invece il rendimento di Emerson Royal è sempre stato sufficiente o più che sufficiente nel ruolo che è stato chiamato a ricoprire
Volete una prova? Ripassate in rassegna tutti i gol presi dal Milan dalla gara con il Venezia in poi. Quanti errori individuali ci sono? Uno solo, di lettura, commesso nel derby in occasione del gol di Di Marco.
Non esistono soltanto i campioni e i brocchi. Ci sono tanti giocatori che stanno nelle categorie di mezzo ed Emerson Royal rientra fra questi. La prevenzione, da sempre, è nemica della ragione.
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