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dalla Newsletter di "Calcio Datato" di lunedì 9 dicembre 2024 -
Capisco tutto. Capisco chi vuole parlare di arbitri e chi preferisce rimanere sulla partita. Chi ti mette davanti la classifica, e chi cerca di interpretare cosa sia successo in campo.
Puoi raccontare Atalanta-Milan un po' come vuoi: il peso dei piazzati, le decisioni arbitrali, i terzini di Fonseca che non riescono a fare due partite di fila senza addormentarsi su un filtrante, un cross.
Gli eventi pesano tanto, nel calcio. Ma perché limitarsi a raccontare soltanto quelli che decidono le partite? Che senso avrebbero lettere come queste?
Provo ad andare oltre con un paio di grafici:
L'idea, qui, è evidenziare i modi con cui le due squadre hanno cercato di guadagnare metri verso la porta avversaria. Lo faccio guardando ai passaggi progressivi, quelli che portano a una progressione del pallone del 20% o più.
È uno dei miei grafici preferiti. È intuitivo, ma non banale. Colori e linee saltano subito all'occhio, ma ti portano anche a perderti nel dettaglio.
Per dire, avrai sicuramente fatto caso al lato sinistro dell'Atalanta. Ora, guarda meglio dove sono concentrati quei passaggi. Sono quasi tutti a ridosso dell'area di rigore. Con il Milan più prudente e Musah sulla linea dei difensori, l'Atalanta non aveva troppi problemi a portare palla fino alla trequarti.
Le altezze medie delle due squadre sono rimaste più o meno le stesse per tutta la partita. Il Milan non aveva l'ambizione di chiudere l'Atalanta dentro la propria metà campo. O forse non ci è riuscito. Non saprei.
I passaggi progressivi più comuni nascono più indietro, quindi, dentro la sua metà campo. E sono tutti concentrati lungo i corridoi interni. Evidenziano quella voglia di fare densità nelle zone centrali avvicinando punte, ali e centrocampisti. Cercando di farli combinare nello stretto, in velocità, per portare palla dentro la trequarti avversaria.
Ci sono riusciti qualche volta, nei primi 30 minuti di partita. Quasi mai, nel secondo tempo.
Come a Madrid, Musah da quinto serviva a limitare la pericolosità avversaria. E il Milan ci è riuscito, per larghi tratti di partita. Ha concesso poco, meno che al Bernabeu, su azione.
Ma quando ti porti gli avversari dentro la tua trequarti, allora i limiti vengono fuori. La scarsa pulizia di Emerson Royal. I cali di concentrazione suoi o di Musah. Theo che si fa imbucare. Theo che si fa saltare in testa. Theo che perde un duello aereo perché neanche prova a ingaggiarlo sto duello aereo.
A Bergamo sono stati i piazzati a farsi sentire, ma il Milan continua ad essere troppo vulnerabile sulle palle laterali. Soprattutto quelle che nascono dal suo lato destro.
Lo si nota anche dalla mappa qui sotto. Ti mostra da quali zone il Milan concede più occasioni rispetto alle altre squadre di Serie A.
Serve aggiungere altro?
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