- Calciomercato
- Squadra
- Milan Futuro
- Coppe Europee
- Coppa italia
- Social
- Milan partite e risultati live
- Redazione
di Andrea Bosco -
Quest’anno, Milano, ha un solo colore: quello rossonero. Nei cinque derby giocati nella stagione 2024/25, sono arrivate tre vittorie del Milan e due pareggi, uno agguantato dall’Inter al 94’. Un dato inimmaginabile se si pensa al deludente score registrato tra il 2023 e il 2024, quando i nerazzurri – tra Serie A, Supercoppa Italiana e Champions League – s’imposero per ben sei volte. Sembra trascorsa una vita e, invece, è passato soltanto un anno e, come direbbe l’interista Giovanni Storti, “si è ribaltata la situazione”. Ma ciò che più stupisce è che questo dominio rossonero sia arrivato in una delle stagioni più opache e scoraggianti della storia del Milan.
Tra spogliatoio in subbuglio, il famoso cooling break, il rigore-gate di Firenze, la confusione societaria e il pessimo rendimento in campionato, sembra assurdo che il Milan sia stato capace di mettere alle corde per cinque volte l’Inter nonostante due allenatori diversi e un sistema tattico in continua evoluzione. Ma per quanto il sottoscritto non abbia mai considerato i derby della Madonnina un obiettivo stagionale, riconosco che dominare nei risultati i campioni d’Italia in carica è stata ed è una bella soddisfazione. Specie se si contano i tanti sfottò ricevuti la scorsa stagione o gli spavaldi slogan dei nerazzurri che si autodefinivano “ingiocabili” e correggevano i giornalisti sul vincere
il triplete anziché il doblete.
Ma i derby non sono l’unica fonte d’orgoglio di questa travagliata annata: a loro si aggiungono anche la vittoria in Supercoppa Italiana a Riyadh (sempre con l’Inter) –trofeo ottenuto più col cuore che con le idee – e l’impresa storica del Santiago Bernabeu contro il Real Madrid in Champions League. Numeri e prestazioni da grande Milan, apparsi spesso come punti di svolta ma, alla fine, rivelandosi dolci e goduriosi fuochi di paglia. I rossoneri, nonostante tante belle e vincenti serate, non hanno mai imboccato la strada della continuità e questo, al netto dell’ultimo successo di ieri sera e del valore della rosa, profuma di rimpianto.
Sorge, quindi, spontaneo chiedersi: come può, questo Milan, essere nono in campionato? Sono mesi che cerco di darmi delle risposte, provare a trovare una chiave di lettura logica e coerente a quest’altalena di risultati. Beh, non ci sono ancora riuscito al 100%. E non nascondo di essermi qualche volta contraddetto tra una analisi e l’altra, frutto di reazioni a caldo e vittorie illusorie. Sicuramente la scelta iniziale di Fonseca, oltre a non entusiasmare gran parte della tifoseria, non ha elettrizzato qualche componente della rosa. In conclusione, è innegabile che qualche giocatore – in particolar modo i leader dello spogliatoio – abbiano approcciato alla stagione con un pizzico di pigrizia di troppo. Teorie, congetture e ipotesi che hanno reso il giudizio nei confronti dei rossoneri un compito davvero arduo e contorto.
Se è vero che Sergio Conceicao abbia trovato la quadra con questo 3-4-3, il Milan è chiamato – una volta per tutte – a dimostrare sul campo che gli errori del passato sono stati compresi e analizzati. Bisogna cercare a tutti i costi di arrivare al 14 Maggio in forma e in fiducia. Vincere la Coppa Italia forse non salverà la panchina a Conceicao, ma regalerà un bel po’ di dignità ad una stagione che – a prescindere dai trofei conquistati – verrà ricordata con frustrazione e disorientamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA