I RISCHI PER IL FUTURO

Ruoli e gerarchie: il caso del Milan

Milan
In casa Milan. A mancare non sono soltanto i risultati, ma ruoli e gerarchie sempre fondamentali e da ritrovare sia dentro che fuori dal campo…
Redazione Milanistichannel

di Andrea Bosco -

Essere tifosi del Milan, in questa stagione, non è assolutamente una cosa facile. Specialmente per chi, come noi, si diletta nell’arte dell’informazione ed è quindi tenuto a mantenere un certo equilibrio motivazionale.

Il problema è alla base

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Il Milan dell'ultimo periodo ha dimostrato più e più volte di navigare a vista con poca coerenza tattica e decisionale. A farne le spese sono specialmente i ruoli e le gerarchie, punti cardine di ogni squadra e spogliatoio che si rispetti. In società ci sono un dirigente d’azienda reimpostato come amministratore delegato alla Adriano Galliani, un operating partner di RedBird su cui dall'esterno si fa parecchia confusione per le sue funzioni e uno dei migliori talent scout del mondo messo a fare il direttore sportivo con poca logica. Vedere un Milan confuso e disorientato, dunque, non può che essere la naturale conseguenza.

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Ripercussioni sul campo

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E tutto ciò, immancabilmente, si ripercuote sul campo, con staff e giocatori completamente allo sbando. Conceicao, in tre mesi, non ha ancora in mente una coppia di centrali difensivi titolari. Un giorno gioca Pavlovic, per poi sedersi in panchina per tre partite consecutive; poi è il turno di Gabbia, che però deve alternarsi con Thiaw una partita sì e l’altra pure; e poi c’è il mistero legato a Tomori, latitante da sette partite di fila. Che senso ha aver bloccato la sua cessione alla Juventus a Gennaio se poi non gode della minima considerazione? In una situazione come questa, bisognerebbe quantomeno provare a non svalorizzare il patrimonio in vista di una rivoluzione estiva. Ma anche in questo caso, consapevole di essere esonerato a fine stagione, perché Conceicao dovrebbe preoccuparsene? Senza contare che a destra, l’unico sicuro è il rientrante Florenzi. Per il resto abbiamo un 34enne in attesa di capire se verrà riscattato o meno, e un ragazzino di vent’anni che, oltre a fare il terzino destro, è chiamato a ricoprire rispettivamente il ruolo di vice Theo, Pulisic e Leao.

Un’unica soluzione

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Il primo ingrediente per riportare tutti e tutto nello stesso binario è, come detto prima, ridare a questo Milan dei ruoli e delle gerarchie. Dalla dirigenza, con la nomina di un direttore sportivo di esperienza e, si spera, di un Head of Football che porti in alto i colori rossoneri, fino al campo, ristabilendo l’ordine attraverso la continuità, specie in termini di formazione. Conceicao, da qui alla 38esima giornata, dovrà scegliere un undici titolare e portarlo fino alla fine. La rosa dovrà essere composta da undici titolari e undici riserve, conditi da un modulo ben preciso e collaudato. Senza queste linee-guida tanto preziose quanto indispensabili, il Milan del prossimo anno – pur con un nuovo allenatore – rischia di ripetere un’altra deprimente stagione.