Il passato che ritorna

Ritorno al Futuro: una stagione già vissuta nel passato dal Milan

Stagione Milan
Il Milan rivive il 1998: stagione buia, ma la storia insegna che si può rinascere.
Gaetano de Santis
Gaetano de Santis Redattore 

Siamo nel 2024/2025, ma sembra di tornare indietro di 27 anni, alla stagione 1997/1998, quando anche allora il Milan perse una finale di Coppa Italia dopo una stagione ricca di bassi e pochi picchi. Il rifermento non vuole certo arrivare ad equiparare le due rose - sarebbe un’allucinazione giornalistica - ma piuttosto evidenziare somiglianze nei risultati e nella resa sul campo di un Milan che in entrambe le occasioni valeva più della posizione in classifica.

Nel 1997/1998 il Milan poteva contare su campioni come Paolo Maldini, Dejan Savićević, George Weah, Alessandro Costacurta, Demetrio Albertini e Leonardo, solo per citarne alcuni. La rosa attuale invece non ha la stessa qualità né i carismatici uomini-simbolo di allora. Eppure, nonostante le ovvie differenze, i risultati sono simili. Quel Milan arrivava dal 11° posto della stagione precedente e chiuse il campionato al 10°, nonostante non partecipasse ad alcuna competizione europea. In Coppa Italia, la finale fu contro la Lazio di Alessandro Nesta (2-3 complessivo tra andata e ritorno).

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La stagione attuale del Milan

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Questa squadra, oggi all’ottavo posto con possibilità di migliorare la classifica finale, ha mancato la qualificazione agli ottavi di Champions League dopo gli spareggi contro il Feyenoord e ha perso di misura la recente finale di Coppa Italia contro il Bologna (0-1). Paralleli e ricordi storici che, paradossalmente, alimentano speranza. Perché fu proprio nell’estate del 1998, con una campagna acquisti mirata, che il Milan iniziò una cavalcata leggendaria verso il suo sedicesimo scudetto, strappandolo proprio alla Lazio.

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Non è solo questione di risultati simili o classifiche deludenti. La sensazione è di un Milan smarrito, privo di guida e identità, che accomuna queste due epoche distanti, ma sorprendentemente affini. Allora come oggi, servono scelte forti, idee chiare e una leadership capace di riaccendere l’orgoglio. Perché la maglia rossonera pesa, e quando viene indossata da uomini all’altezza, anche le stagioni più nere possono diventare l’alba di un nuovo ciclo.

Dalle ceneri si può rinascere. La storia lo dimostra. Il Milan deve farlo, adesso.