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Sette anni dopo è un Milan diverso

Milan fuori dal Settlement: una traversata nel deserto lunga 7 anni

SA
Dopo i molti errori commessi durante la gestione cinese, il Milan aveva davanti una lunga strada da percorrere. Sette anni dopo è fuori dal SA
mbambara
mbambara Vice direttore 

Nella giornata di ieri, 30 giugno 2025, ha avuto termine l'ultimo periodo di rendicontazione (Settlement Agreement) valutato ai fini del Fair Play Finanziario per il Milan. La società rossonera, dalla prossima stagione, avrà pertanto un margine di manovra un po’ più ampio sul mercato.

Milan finalmente fuori dal Settlement

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Nell’esercizio di bilancio 2025-2026, il Milan riuscirà a rispettare il disavanzo massimo previsto dall’UEA nel triennio (ovverosia – 60 milioni di euro di aggregato). Ciò avverrà anche nel malaugurato caso di mancata qualificazione alla Champions League per il secondo anno consecutivo.

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Il club rossonero infatti sarà reduce da tre utili di bilancio consecutivi. Più precisamente + 6 mln nell’esercizio 2022-2023, + 4 mln nell’esercizio 2023-2024 e, presumibilmente almeno + 20 mln nell’esercizio 2024-2025. Questa situazione consentirà al Milan di “sopportare” anche un passivo di bilancio importante. Passivo che, beninteso, nessuno si augura dalle parti di via Aldo Rossi.

Un grande risultato, anche in ragione del punto di partenza...

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Il Milan sarà quindi la prima squadra italiana a liberarsi della tenaglia chiamata SA. Si tratta di una buona notizia, che va salutata positivamente. La situazione del Milan con l’UEFA, soltanto sette anni fa, era davvero molto compromessa ed il lavoro svolto da tutta la società è stato eccellente.

Infatti il club rossonero non aveva rispettato i parametri del FPF relativamente al periodo 2014-2017 e si era avventurato in una discutibile richiesta di Voluntary Agreement con l’amministratore delegato dell’epoca Marco Fassone. All'epoca l'UEFA scelse di punire il Milan, senza nemmeno concedere il SA alla società rossonera.

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La richiesta di Voluntary purtroppo, condita da previsioni di ricavi utopistiche, aveva tolto autorevolezza e credibilità al Milan. Ciò aveva portato l’UEFA su una posizione difensiva e tendenzialmente scettica sul club rossonero.

L’avvento del fondo Elliott che, nel luglio 2018, ha rilevato il Milan escutendo il pegno sulle azioni di Yonghong Li, ha inaugurato un periodo di profondo risanamento finanziario da parte del club rossonero, in cui si è passati in pochi anni da passivi a tre cifre agli utili di esercizio.

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Di tutto questo l'UEFA ha preso atto ed oggi la credibilità europea del Milan ha decisamente presupposti molto più autorevoli.