
Ora che la stagione del Milan è formalmente conclusa, con la certezza di non poter raggiungere una posizione utile per qualificarsi a una competizione europea, il bilancio non può che essere severo. Anzi, spietato.
Ristrutturazione, mercato, coraggio e rilancio
Ora che la stagione del Milan è formalmente conclusa, con la certezza di non poter raggiungere una posizione utile per qualificarsi a una competizione europea, il bilancio non può che essere severo. Anzi, spietato.
Eventualmente chiudere al nono posto significherebbe dover iniziare la prossima stagione con un turno preliminare di Coppa Italia già ad agosto. Uno smacco pesante, soprattutto se si pensa alle premesse con cui era iniziata l'estate scorsa e alla qualità complessiva della rosa 2024/2025. Non sarà stata allestita una squadra perfetta, certo, ma nemmeno una formazione da metà classifica.
MILAN, ITALY - JANUARY 11: Davide Calabria and Theo Hernandez of AC Milan carry the Supercoppa Italiana trophy as they present it to crowd ahead of the Serie A match between AC Milan and Cagliari at Stadio Giuseppe Meazza on January 11, 2025 in Milan, Italy. (Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)
In una stagione povera di soddisfazioni, l’unico lampo è arrivato nel breve intervallo tra Capodanno e l’Epifania, con una Supercoppa Italiana che è rimasta un’effimera, isolata gioia. Troppo poco per una squadra con ambizioni dichiarate significative. È tempo di voltare pagina. Ma per farlo davvero servirà un cambio di passo deciso, a partire da un riassetto dirigenziale, passando per una nuova guida tecnica, fino ad arrivare a una profonda ristrutturazione della rosa.
Proprio sulla rosa va fatta un’analisi impietosa. Il Milan ha mostrato lacune strutturali evidenti, difficili da colmare con gli uomini attualmente a disposizione. La prima falla è stata l’assenza di un difensore centrale in grado di impostare il gioco e guidare la retroguardia, un profilo alla Simon Kjær versione 2020/2021. A centrocampo, è mancato un mediano di rottura capace di unire quantità e qualità: un frangiflutti dai piedi educati, in sostanza un Sandro Tonali.
Infine, il nodo dell’attacco. Sin dall’estate, dopo l’addio di Olivier Giroud volato negli States, il club ha tentato di colmare il vuoto in avanti con due profili opposti: prima l’esperienza di Alvaro Morata, poi l’esuberanza di Santiago Giménez. In entrambi i casi, il risultato non ha soddisfatto le aspettative.
ROME, ITALY - MAY 18: Santiago Gimenez of AC Milan reacts during the Serie A match between Roma and AC Milan at Stadio Olimpico on May 18, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)
Guardando avanti, il mercato estivo rappresenta uno snodo cruciale per restituire al Milan un’identità tecnica chiara e una competitività all’altezza delle aspettative. Serviranno investimenti mirati, certo, ma soprattutto scelte lucide: profili funzionali al progetto, motivati e capaci di riportare il Diavolo dove merita. La società dovrà necessariamente snellire la rosa, anche perché molti giocatori torneranno dai prestiti e, senza impegni infrasettimanali, non ci sarà spazio per gestire un organico sovraccarico.
In questo scenario, il ruolo della società sarà determinante. RedBird è chiamata a dimostrare che la sostenibilità economica può e deve convivere con l’ambizione sportiva. Servono visione, coraggio e assunzione di responsabilità. I tifosi, che anche quest’anno hanno riempito San Siro con una passione incrollabile, meritano risposte concrete. E meritano una squadra all’altezza del nome che porta.
Perché i tifosi non chiedono la luna: chiedono una squadra che lotti, che creda, che sia degna di chiamarsi Milan. San Siro merita notti da brividi, non pomeriggi anonimi.
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