LA LEZIONE DI CONCEICAO

Ma dove eravate finiti?! – L’EDITORIALE DI MATTIA GIANGASPERO

Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 
Milan, Conceicao ti ha fatto una lezione molto importante a Udine e ora devi aprire gli occhi e ascoltare bene quello che ti ha detto

Le critiche, le chiacchiere, i retroscena, i rumors sul futuro (e aggiungete alla pentola quel che volete) si scacciano sempre e solo con la tattica.

Lo studio di come mettere in campo una squadra zittisce tutto e lo fa nel modo più elegante possibile. Ah e non mi riferisco alle critiche dei tifosi alla squadra, alla società, alla stagione negativa che, anche con un 10-0 a favore resterebbe negativa. Mi riferisco a chi pensa che questa squadra necessiti di rivoluzioni.

Quel che realmente serve a questa squadra in campo, quando gioca le partite è: "serenità". Calma, armonia, tranquillità, spensieratezza. La base su cui poi aggiungere tutte le novità deve essere questa.

Senza armonia possono essere inseriti tutti i giocatori nuovi che si vogliano, allenatori o dirigenti di peso... Se l'ambiente interno è stressato e logorato non funzionerà comunque nulla.

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Oggi, questo "Ma dove eravate finiti?!" Non indica i 4 gol, come contro il Napoli al Maradona nell'aprile del 2023, ma indica quella leggerezza in campo che nel Milan quest'anno quasi mai, se non proprio mai, si era vista.

La lezione di Conceicao al Milan dentro e fuori

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Conceicao con la gara giocata oggi e con il nuovo modulo 3-4-3 ha fatto una lezione di calcio a tutto l'ambiente Milan, dentro alla società e fuori. Il tecnico portoghese ha fatto capire che tutto quel che accade di bello e, come al Milan quest'anno, di brutto, deve essere contestualizzato.

Ci domandiamo sempre il perché un giocatore, quando è del Milan, viene considerato pippa o come dice il mister di sé pippina, mentre quando va via è un fenomeno. Ecco, qui non c'è da trovare nessuna verità e non c'è da dire neanche che la verità si trovi nel mezzo. Qui c'è da dire che non siamo in grado di contestualizzare una squadra, un modulo, un ambiente, un allenatore. Parliamo e agiamo come se fossimo di fronte a Fifa.

Quante volte si è detto che Pavlovic se si dovesse regalare all'Atalanta di Gasperini diventerebbe un grande difensore? Quante volte si è detto che se si nascondessero le lacune difensive di Theo con una maggiore copertura, anche il terzino francese ne sarebbe più felice? Posso anche continuare con gli esempi, ma il dato di fondo è e deve essere uno solo dopo Udine. Calma con i giudizi su una squadra.

Il contesto, la resa, la base su cui ripartire è la conoscenza della rosa

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Bisogna conoscere a fondo le caratteristiche dei giocatori che si hanno in rosa e cercare di esaltarle tutte. Bisogna creare i contesti adeguati per far rendere i giocatori che si hanno e nel momento in cui, con un modulo e un assetto tattico, si nota che 15/16 giocatori di movimento iniziano magicamente a giocare bene, allora è su di loro che bisogna costruire il proprio futuro.

Non iniziamo a parlare di mercato dicendo che servono 4-5 difensori, 3 attaccanti e 4-5 centrocampisti. Alcuni giocatori al Milan servono per caratteristiche che mancano in rosa, ma prima di individuarli bene, serve proprio una conoscenza profonda dell'organico che si ha.

Perché Conceicao non è da buttare anche con un Milan al 9º posto e senza Coppa Italia?

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Solo all'interno del Milan lo possono sapere e solo i giocatori potranno rispondere, ma Conceicao ''non è da buttare'' per un semplice motivo. Se il tecnico portoghese ti dimostra che la squadra è con lui grazie alle rimonte che vengono fatte e se Conceicao ti dimostra che la squadra vuole aiutarlo nel trovare la giusta alchimia tattica, di modulo, di gioco, allora le basi su cui ripartire ci sono già. Se la squadra vuole Conceicao e il tecnico portoghese inizia a comprendere come i giocatori più centrali al progetto Milan possano rendere al massimo, perché ricominciare ancora una volta?

Se la risposta fosse: Non vuoi Klopp, Guardiola, Conte, Arteta o Ancelotti? Allora alzo le mani, mentre per tutte le altre risposte vi direi una sola cosa: rifletteteci bene.