I paletti di Nyon

Milan, bilancio e Fair Play Finanziario, alcune spiegazioni necessarie

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Il bilancio del Milan ha un patrimonio netto positivo per quasi 200 milioni. Un eventuale cessione dipenderebbe solo dalle norme del FPF
mbambara
mbambara Vice direttore 

Qualcuno sostiene che il Milan debba cedere Rejinders per ragioni relative al bilancio. Tale considerazione è concettualmente erronea. Vediamo perché e soprattutto cerchiamo di capire quali possono essere i problemi del club rossonero durante l'estate 2025.

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Bilancio solido, patrimonio netto ampiamente positivo

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Il Milan non ha emergenze legate al bilancio che sta chiudendo al 30 giugno prossimo. Il club dovrebbe avere una perdita di esercizio vicina ai 25 milioni di euro. Si tratta di una perdita accettabile visto che questo è stato l’anno in cui si è avviato il progetto di Milan Futuro.

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Nel caso in cui vi fosse la cessione di un giocatore entro il 30 giugno prossimo (si parla molto di Kalulu o di Bennacer), la perdita potrebbe essere ancora più bassa, addirittura al di sotto dei 10 milioni di euro.

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CAIRATE, ITALY - AUGUST 15: Pierre Kalulu of AC Milan looks on during a AC Milan training session at Milanello on August 15, 2024 in Cairate, Italy. (Photo by Claudio Villa/AC Milan via Getty Images)

Il Milan, comunque, avrebbe in cassa anche il denaro per ripianare una eventuale perdita di esercizio al 30 giugno 2026; la società possiede un patrimonio netto positivo per 196 milioni di euro. Non esiste pertanto, ad oggi, una esigenza da parte del Milan di cedere un giocatore per ripianare il bilancio. Il club ha mezzi propri per farvi fronte.

La normativa del FPF: perdita aggregata di - 60 mln sul triennio

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In realtà il vero motivo per cui, dal 1 luglio in poi, il Milan potrebbe considerare l’idea di cedere un giocatore importante, al fine di realizzare una forte plusvalenza, non è il bilancio, bensì la normativa vigente sul Financial Fair Play.

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Dalla prossima stagione il Milan sarà monitorato come qualsiasi altro club. Sulla base delle nuove norme imposte dal Fair Play Finanziario, non potrà fare registrare perdite aggregate superiori a 60 milioni di euro rispetto ad un periodo di monitoraggio calcolato su tre anni.

Dalla prossima stagione l’esercizio 2025/26 verrà valutato insieme ai due precedenti (2024/25 e 2023/24) e la somma aggregata dei tre risultati d’esercizio (calcolati ai fini UEFA), non dovrà eccedere i -60 milioni di euro, pena la possibilità di una nuova sanzione.

Un salto all'estate 2019, quella del patteggiamento con l'UEFA

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In merito si rammenta come il Milan, nell’estate del 2019, abbia concordato con l’UEFA la propria squalifica di un anno dalle competizioni europee. Il club rossonero si era reso responsabile di una serie di violazioni della normativa sul FPF negli anni precedenti e l’unico modo per sistemare la situazione fu ricorrere ad un patteggiamento.

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Oggi il Milan ha una situazione di bilancio molto diversa rispetto all’epoca. Dal 2019 in poi il club rossonero ha sempre rispettato i paletti imposti dal FPF, portando avanti, di concerto con Nyon, una politica di risanamento finanziario e di stabilizzazione patrimoniale.

Logico che l’obiettivo della società sia quello di evitare possibili nuove sanzioni da parte dell’UEFA alla fine di questo triennio. Occhio, quindi, al mercato in uscita per ragioni di FPF. Non necessariamente soltanto in relazione alla situazione di Rejinders.