Nonostante una stagione passata tutt'altro che memorabile, i tifosi del Milan hanno risposto in massa alla campagna abbonamenti 2025/2026: con una percentuale altissima di fedelissimi che hanno confermato la loro presenza a San Siro...
Altro che "tifoseria spaccata" o "disaffezione". I numeri della campagna abbonamenti del Milan, riportati ieri da La Gazzetta dello Sport, parlano chiaro e fanno più rumore di mille post indignati. A oggi, con la vendita libera iniziata nel pomeriggio del 25 luglio, sono oltre 30.000 i milanisti che hanno rinnovato il proprio posto a San Siro.
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Milan, la passione vera dei tifosi non urla: parla coi numeri
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Il rinnovo dei tifosi rossoneri a San Siro un rappresenta segno evidente di una passione ancora viva, matura e soprattutto coerente. Il dato più interessante? Più dell’80% degli abbonati “storici” (quelli con almeno cinque anni consecutivi alle spalle) ha deciso di rinnovare. Altro che fuggi-fuggi.
Il popolo rossonero non ha bisogno di troppe parole, ma quando arrivano i segnali giusti, sa rispondere.
Oltre 5.000 abbonamenti sono stati sottoscritti nel primo giorno della fase "cambio posto", e altri 1.500 sia nel giorno dell’apertura dei rinnovi, sia nel giorno dell’annuncio ufficiale dell’arrivo di Luka Modric.
Un picco di entusiasmo che dimostra come, a fronte di scelte forti, i tifosi rispondano con altrettanta forza. Modric non è solo un colpo mediatico: è un segnale di rilancio serio, e la gente lo ha capito.
Un amore globale (ma con cuore italiano)
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Il dato sulla provenienza degli abbonati è un altro spunto interessante. Il 94,5% risiede in Italia, ma anche dall’estero arriva una presenza costante: Svizzera, Malta, Francia, Belgio e Gran Bretagna sono le nazioni più rappresentate.
Un segno che il Milan, nonostante tutto, continua a essere un club internazionale nel cuore dei suoi tifosi. Ma è chiaro che la trincea vera, quella del tifo fisico e costante, è ancora saldamente italiana.
Social? Ok, ma la fede si misura allo stadio
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I social, si sa, amplificano tutto. Nel bene e nel male. E negli ultimi mesi le critiche – spesso legittime e sacrosante – sono state accompagnate da una tossicità fuori controllo. Ma i dati parlano: la “base” c’è, eccome. Non ha mollato nemmeno dopo una stagione deludente.
Questo non significa che tutto vada bene o che la critica debba sparire. Ma c’è un modo costruttivo di vivere il tifo, e poi c’è l’invettiva fine a sé stessa. I 30.000 abbonati non sono ciechi: sono consapevoli, critici, ma fiduciosi.
Tifosi del Milan: critici sì, disfattisti no
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Il Milan sta attraversando una fase di transizione, e il tifo maturo lo sa. Chi ha rinnovato non lo ha fatto “a prescindere”, ma con la voglia di esserci, ancora. Di giudicare sì, ma anche di supportare. La strada del rilancio è lunga, ma la risposta dei Milanisti è un primo passo importante. E, come direbbero i veterani del Secondo Anello: “Critichiamo pure, ma il posto a San Siro ce lo teniamo stretto.”