milanistichannel editoriale milan Leao: il salto di qualità deve esserci nei tiri in porta, non nella costanza

Riflessioni...

Leao: il salto di qualità deve esserci nei tiri in porta, non nella costanza

Leao
Il grande talento è sempre un po' discontinuo. A Leao l'incostanza si può perdonare: è sui tiri in porta che, invece, deve alzare il livello.
mbambara
mbambara Vice direttore 

Nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Fabio Capello ha affrontato il tema Rafa Leao, il suo possibile rapporto con Massimiliano Allegried ha analizzato alcuni aspetti in cui l’attaccante portoghese deve crescere ed alzare il proprio livello.

Costanza di rendimento: un falso problema

Doué
—  

Dice, in primis, Fabio Capello: “Da uno come lui è lecito attendersi un rendimento di alto livello, però con costanza. Allegri deve riuscire a tirargliela fuori”. Sul tema ho una visione personale leggermente diversa. Salvo rarissimi casi, il grande talento offensivo non ha mai la continuità di rendimento di un Baresi o di un Maldini. Chiedere a Leao maggiore costanze nel rendimento è possibile, ma non deve diventare un’ossessione. Da che mondo è mondo, il talento si nutre di momenti di discontinuità e di isolamento dalla squadra. Fa parte di un certo modo di essere dei giocatori geniali. Fabio Capello dovrebbe saperlo meglio di tutti, dato che ha allenato Dejan Savicevic che, in quanto a discontinuità di rendimento, era un esperto del genere.

L'aspetto su cui Leao deve alzare il livello: i tiri in porta

Leao gol
—  

“Lo farei lavorare molto sulle conclusioni, tante volte arriva a tirare ma poi sbaglia. Esercizi specifici per tirare da varie posizioni, insomma. Bisogna fare come facevo io con Ibra, quando finiva l’allenamento”. Su questo aspetto Fabio Capello ha perfettamente ragione. Leao, come il primo Ibrahimovic, ha un difetto nella postura quando calcia, tipico dei giocatori che non sono piccolini di costituzione. Farlo allenare sulle conclusioni è un’idea saggia ed intelligente, perché il ragazzo portoghese ha anche una gran conclusione quando calcia di collo. Deve migliorare, invece, nella postura del piede d’appoggio quando calcia in corsa. Sono esercizi specifici che possono soltanto alzare il livello del giocatore, che comunque è già molto alto.

Il tema gestionale

Tare
—  

"Mettere in castigo un giocatore per me è una cosa da bambini. In teoria dovrebbe servire a dimostrare che con te non si scherza, ma se decidi di porti in questo modo, significa che manchi di leadership. Io credo che questo tipo di dinamiche vadano risolte nello spogliatoio. E comunque di base un allenatore deve mettere in campo i migliori". Su questo tema Fabio Capello descrive perfettamente il modo in cui un grande allenatore deve gestire lo spogliatoio. Le panchine punitive, d’altronde, sono un esercizio di tafazzismo di allenatori che faticano nell’esercitare la propria leadership. Un allenatore è pagato per mettere in campo i migliori e Leao deve esserci sempre, a meno che non si abbia in rosa il Vinicius di turno. In materia, Fabio Capello potrebbe dottorare come pochi, visti i talenti che ha dovuto gestire nell’arco della sua carriera.