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DOMANDE E RIFLESSIONI

La narrazione contro un Theo ”svogliato”, ma su un Loftus ”degente” regna il silenzio

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Il Milan fa all-in su un Loftus Cheek che ha passato un anno intero in infermeria. Perché non trovarne uno simile sul mercato? I soldi ci sono
Mattia Giangaspero
Mattia Giangaspero Direttore responsabile 

Il calcio, si sa, vive di momenti, di emozioni, ma soprattutto di narrazioni. E al Milan, in questa estate 2025, le narrazioni su alcuni temi sembrano essersi prese la scena, costruendo un copione che lascia i tifosi rossoneri con più domande che risposte.

Una di questi riguarda la cessione di Theo Hernandez. Settimane di trattative, spiegazioni, riflessioni sul perché del divorzio dal Milan e a cose fatte non se ne parla più. Ci si aspetta solo l'atto formale e alcuni post social, ma i tifosi vorrebbero sentire qualcosa in più. Perché i rapporti con il club si sono incrinati? Cosa c'è che non è andato in questa stagione oltre a quello visto da tutti?

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E se il problema fosse l'aver perso la condizione fisica, il non essere più in condizione, sorge spontaneo fare un confronto per correttezza nei confronti dei tifosi e anche per riequilibrare narrazioni che in questo momento pendono a sfavore di Theo.

Il caso Theo Hernandez contro Ruben Loftus-Cheek è l’emblema di un paradosso 

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Da un lato, un terzino di caratura mondiale viene, comunicativamente, messo alla porta con critiche aspre sulla sua condizione fisica; dall’altro, un centrocampista reduce da un anno di infermeria viene improvvisamente trasformato nel fulcro del nuovo Milan di Massimiliano Allegri. È una storia che sa di incoerenza, e i tifosi, giustamente, chiedono chiarezza.

Theo Hernandez, il francese che ha rivoluzionato il ruolo del terzino sinistro, è stato per anni il motore del Milan. Accelerazioni devastanti, gol pesanti, un carisma che ha fatto innamorare San Siro. Eppure, negli ultimi tempi, qualcosa è cambiato ed è innegabile, non si può nascondere. Si parla di chili di troppo, si è vista una preparazione atletica non all’altezza e di una condizione fisica che sarebbe “da rivedere”.

Condizioni fisiche uguali, anzi... meglio il francese dell'inglese

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Theo non è sempre stato impeccabile nella gestione del suo fisico, e qualche errore di troppo in campo si è visto. E per una società può anche essere sufficiente per giustificare la sua cessione. Il tema non è mettere in dubbio la scelta del Milan, ma è quello di evidenziare che per qualcuno - in una condizione fisica peggiore nell'ultimo anno - ci sia stata, a oggi, una corsia preferenziale. 

Loftus Cheek però...

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Il centrocampista inglese arrivato al Milan nel 2023, e dopo un solo anno, ha vissuto una stagione 2024-25 da incubo. Infortuni a ripetizione, rientri in campo accompagnati da prestazioni non all'altezza. La sua cartella clinica parla chiaro: una carriera costellata di stop fisici, un corpo che sembra tradirlo troppo spesso. Eppure, quest’estate, il Milan ha deciso di trasformarlo in un protagonista annunciato, il perno del centrocampo di Allegri, l’uomo dei gol alla Reijnders. 

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 Loftus Cheek e Theo: perché due pesi e due misure?

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Se la condizione fisica è il metro di giudizio, perché le critiche si abbattono solo su Theo? Di Loftus-Cheek, a 29 anni, con 4 milioni di euro di ingaggio, la sua fragilità fisica è un dato di fatto, non un’opinione. È una scommessa ad alto rischio, soprattutto per una squadra che, con l’arrivo di Allegri, dovrebbe puntare su certezze, non su incognite. (soprattutto dopo tutti gli errori tecnici della passata stagione).

Le cessioni eccellenti, come quella ormai certa di Theo, ma anche quella precedente di Reijnders e molte altre in futuro, porteranno soldi freschi nelle casse rossonere. La possibilità di trovare un nuovo Loftus Cheek, il Milan ce l'ha e allora perché rischiare su un dubbio? 

Perché rischiare su Loftus Cheek?

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Se il Milan ha dubbi su Theo Hernandez per una forma fisica non perfetta, dovrebbe applicare lo stesso rigore a Loftus-Cheek, la cui affidabilità atletica è un problema ben più grave.

Le narrazioni devono smettere di confondere le carte. Se Theo Hernandez è sacrificabile per una condizione fisica non ottimale, allora il metro di giudizio deve valere per tutti, soprattutto per chi non è neanche apprezzato dai tifosi stessi. Altrimenti, il rischio è che San Siro perda fiducia in un progetto che, invece, dovrebbe entusiasmare. La palla, ora, passa ad Allegri e ai suoi uomini. Dimostrino sul campo che le scelte di questa estate non sono solo chiacchiere.

L'unica fiducia

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L’unica vera fiducia - anche se sempre con gran parte di diffidenza - che hanno i tifosi nei confronti di questo Milan riguarda esclusivamente Allegri e Tare e nessun giocatore e nessun nuovo arrivo. Ci sono troppi dubbi, troppi distaccamenti emotivi verso la squadra e quindi non si può dare un giudizio completo su un giocatore, ma si spera che visto la presenza di Allegri e Tare questo possa dare il massimo.