Caso Jashari, parole pesanti di Vanaken: Milan avvisato, ma il gioco vale la candela
BRUSSELS, BELGIUM - MAY 04: Ardon Jashari #30 of Club Brugge KV dribbles the ball in the first half of the Croky Cup Final between Club Brugge KV and RSC Anderlecht at King Baudouin Stadium on May 04, 2025 in Brussels, Belgium. (Photo by Alex Bierens de Haan/Getty Images)
Le dichiarazioni di Vanaken sulla vicenda Jashari lanciano un messaggio chiaro: il Brugge non farà sconti. Il Milan ora deve decidere se affondare il colpo o lasciar cadere un’opportunità di mercato importante...
A margine della vittoria della Supercoppa belga, il leader del Club Brugge, Hans Vanaken, si è espresso su Ardon Jashari (fortemente cercato dal Milan). La squadra nerazzurra fa muro ma il giocatore vuole solo i rossoneri. La trattativa potenzialmente strategica, finora, è stata gestita male.
ISCRIVITI AL NOSTRO FANTACALCIO CON CHIAMARSI BOMBER E FANTALGORITMO. OGNI GIORNATA PUOI VINCERE UNA MAGLIA DEL MILAN O 100 EURO DI BUONI ALLO STORE DEL CLUB ROSSONERO. IL COSTO DI ISCRIZIONE È DI SOLI 20 EURO. CLICCA AL LINK QUI:https://www.fantalgoritmo.it/milanisti-channel/?utm_source=web
Vanaken parla chiaro su Jashari: avviso al Milan travestito da diplomazia
—
Le parole a gianlucadimarzio.com di Hans Vanaken, capitano del Club Brugge, sembrano misurate ma sono in realtà pesanti come macigni. Il caso Ardon Jashari, centrocampista svizzero in orbita Milan, sta degenerando in un braccio di ferro che rischia di nuocere a tutti. Vanaken ha detto pubblicamente ciò che molti dirigenti non osano nemmeno sussurrare: "Se il Milan paga, bene. Altrimenti ce ne faremo una ragione". Tradotto: o accettate le condizioni imposte, o chiudiamo la porta.
È giusto che un club voglia valorizzare al massimo i propri asset, ma questa posizione, rigida e senza margini, non nasconde solo la volontà di monetizzare: racconta anche di un sistema che non sa gestire l’ambizione dei suoi giocatori, trasformandola in motivo di attrito.
Jashari fuori rosa: una scelta o una forzatura?
—
La frase "non se la sente di giocare con noi attualmente" dice tutto. Il ragazzo, 22 anni, è mentalmente fuori dal progetto Brugge e punta dritto al salto di qualità. La decisione di non scendere in campo, pur discutibile sul piano etico, è comprensibile sul piano umano: chi rifiuterebbe il Milan a quell’età?
Vanaken non gira intorno al tema: “Solo al prezzo giusto. Dipende solo dal Milan. Altrimenti…”. E poi aggiunge: “Ammetto che forse anch’io avrei fatto la stessa cosa alla sua età”. Una frase che fa riflettere, perché apre uno spiraglio di comprensione umana che stride con la rigidità della trattativa.
Il Milan deve ora capire se questa è una questione da portare avanti fino in fondo o uno scontro da evitare. Ma una cosa è certa: il “prezzo giusto” non può essere imposto unilateralmente. E la trattativa - che si fa in due - oggi sembra una recita a copione già scritto.
Jashari-Milan: occasione o rischio?
—
Per il Diavolo, Jashari rappresenta più di un rinforzo: è un investimento sul futuro e un profilo adatto alla filosofia tecnica rossonera. Ma lo stallo con il Brugge rischia di trasformare l’opportunità in un caso mediatico.
Se si vuole davvero portare il giocatore a Milano, serve una strategia più incisiva e meno attendista. E se, invece, non si vuole arrivare a quelle cifre, è altrettanto urgente chiudere il dossier e virare decisamente su altri obiettivi.
Trattare, non subire
—
Il Milan non può permettersi di rimanere ostaggio di trattative senza margini. Vanaken ha parlato chiaro, forse troppo. Ora la risposta deve arrivare da Casa Milan, con lucidità e fermezza. Perché le grandi società non subiscono le situazioni: le governano.