milanistichannel editoriale milan Jashari-Milan, nessun dramma: c’è vita oltre Ardon caro Brugge

il Milan non può farsi dettare condizioni non vantaggiose

Jashari-Milan, nessun dramma: c’è vita oltre Ardon caro Brugge

jashari-milan-ardon-brugge-mercato-belgio-centrocampista-bob-madou-tare
Milan e Brugge si sono parlati per Ardon Jashari, ma la trattativa pare in alto mare. Le parole dell’ad belga Bob Madou chiariscono la posizione: nessuna offerta concreta, né intenzione di cedere. I rossoneri forse devono guardare oltre...
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

C’è vita oltre Jashari: il Milan non può farsi dettare condizioni non vantaggiose

—  

Negli ultimi giorni, il nome di Ardon Jashari ha infiammato parte del dibattito tra i tifosi milanisti. Giovane, talentuoso, con un curriculum più che dignitoso alle spalle. Ma da qui a diventare un obiettivo imprescindibile ce ne passa. E le parole dell’amministratore delegato del Club Brugge, Bob Madou, riportate da Laatste Nieuws e Het Nieuwsblad, aiutano a riportare la trattativa da un'altra prospettiva.

"Ci siamo seduti a parlare con il Milan per cortesia. E senza parlare di soldi (sorridendo, ndr)".

Una frase che vale più di mille retroscena. Il Milan ha bussato con garbo, ma il Brugge ha aperto la porta per pura formalità, senza reale volontà di discutere un trasferimento. Nessuna cifra, nessuna proposta ufficiale. Solo una presa di contatto.

Il valore del giocatore è indiscutibile, ma il Brugge sembra aver chiuso il portone

—  

Jashari ha dimostrato qualità importanti. Classe 2002, mezzala moderna, ha margini di crescita interessanti. Ma il Brugge, dopo un’estate in cui ha già ceduto pezzi importanti (come il Nazionale belga Maxim De Cuyper al Brighton), non vuole smantellare. E lo dice chiaramente Madou:

"Tutti sanno che cosa ha fatto Ardon, ma per noi non si tratta della fine di un ciclo".

E ancora:

"Non dico che non faremo eccezioni, ma al momento non c’è alcuna offerta sul tavolo che mi faccia pensare che dovremo farlo".

Messaggio chiaro: serve un’offerta irrinunciabile, e oggi non c'è. Il Brugge ritiene di non essere sotto pressione e non ha bisogno di monetizzare a breve termine. Questo, per il Milan, dovrebbe bastare per tirare i remi in barca.

jashari-milan-ardon-brugge-mercato-belgio-centrocampista-bob-madou-tare

La delusione di Jashari pare non possa bastare per aprire la trattativa

—  

Non è un mistero che il ragazzo volesse trasferirsi a Milano. L’idea di vestire il rossonero lo allettava, e l’apertura iniziale sembrava averlo illuso. Ma ancora una volta, Madou è stato netto anche su questo punto:

"Capisco che Ardon sia deluso, ma è giusto così".

Una frase secca, fredda, che certifica la linea del club: nessuna eccezione per sentimenti o ambizioni personali. Al contrario, la convinzione è che il giocatore debba pazientare:

"Sono convinto che si trasferirà in un top club assoluto, ma oggi non è opportuno".

Insomma, non ora, non così.

jashari-milan-ardon-brugge-mercato-belgio-centrocampista-bob-madou-tare

GLASGOW, SCOTLAND - NOVEMBER 27: Ardon Jashari of Club Brugge KV controls the ball under pressure from Alistair Johnston of Celtic during the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD5 match between Celtic FC and Club Brugge KV at Celtic Park on November 27, 2024 in Glasgow, Scotland. (Photo by Ian MacNicol/Getty Images)

Il Milan deve cercare alternative più pronte (e più concrete)

—  

Il Milan deve valutare i costi, i tempi e soprattutto il profilo dei giocatori. Servono innesti pronti, non solo prospetti futuribili. E se una trattativa nasce già sbilanciata, senza reale margine di manovra, meglio lasciar perdere.

Il club ha bisogno di rinforzi a centrocampo, ma il casting è ampio e i nomi sul taccuino dell'ottimo Igli Tare non mancano. Il messaggio dal Belgio può essere un utile campanello d’allarme: il Milan deve scegliere, non farsi scegliere.

Un “no” può valere quanto un buon colpo

—  

Il mercato è fatto anche di occasioni mancate. Ma un colpo rifiutato al momento giusto può essere più prezioso di un acquisto forzato. Il Diavolo deve restare coerente con la sua strategia: sostenibilità economica, progettualità tecnica, e nessun compromesso con chi impone condizioni fuori scala.

Jashari è un ottimo giocatore, non un salvatore. C’è vita oltre Ardon. E forse è giusto così.