Archiviata la grande delusione della finale di Coppa Italia e con solo una manciata di partite di campionato rimaste - nelle quali l’unico obiettivo realistico è strappare il pass per una competizione europea “minore” - per il Milan è ormai alle porte il tempo delle decisioni. Parola (e musica) dell’amministratore delegato Giorgio Furlani, intervenuto nel post-partita nelle viscere dell’Olimpico.
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Il tempo delle decisioni: l’ora della verità per il Milan
Un momento dannatamente vicino e altrettanto dannatamente cruciale. Sbagliare le scelte dell’estate significherebbe gettare al vento la seconda stagione consecutiva. Condannarsi a rivivere un passato che, purtroppo, non è quello glorioso dei primi 25 anni della presidenza Berlusconi, ma quello grigio e incerto dell’ultima fase pre-cinese, targata Yonghong Li.
Le decisioni estive del Milan
—Paradossalmente, le decisioni più importanti non riguarderanno tanto i giocatori che comporranno la prossima rosa, quanto la guida tecnica e la direzione sportiva. L’organico presenta delle lacune. Tuttavia, molte delle squadre che oggi precedono il Milan non sono superiori, per valore dei singoli, ai rossoneri. Il vero nodo, dunque, sembra essere l’amalgama, l’identità, e tutto ciò che ruota attorno alla squadra.

Il Milan e i suoi tifosi meritano una stagione 2025/2026 all'altezza dello stemma che portano sul petto. Un’annata esaltante, quasi un antidoto per dimenticare una delle stagioni più deludenti della storia recente. Escludendo i tre giorni tra il 3 e il 6 gennaio 2025, non c'è stato un solo momento in cui il Milan sia davvero sembrato il Milan. Troppo poco per una squadra sette volte campione d’Europa.
Il bivio è davanti agli occhi di tutti: o si ricomincia a scrivere la storia, oppure si finisce per leggerla, nostalgicamente, da spettatori.
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