UN DATO SU CUI RIFLETTERE

Due retrocessioni in 6 anni per il Milan: dalla Primavera 2 alla Serie D

Davide Capano
Davide Capano Redattore 
Il 25 maggio 2019 la Primavera rossonera, all'epoca allenata da Federico Giunti, retrocesse dopo il pari con la Fiorentina. Ieri sera, invece, Milan Futuro ha salutato la Serie C perdendo il playout con la Spal
03:37 min

Sei anni fa, il 25 maggio 2019, la Primavera del Milan guidata da Federico Giuntiretrocedeva in Primavera 2. Ieri, 17 maggio 2025, è stato il Milan Futuro a retrocedere in Serie Ddopo la sconfitta nei playout contro la Spal. Due date diverse, ma una stessa sensazione: quella di un progetto che fallisce.

Il Milan vive così la seconda retrocessione in sei anni con una delle sue squadre. E se nel 2019 c’erano attenuanti legate al cambio di proprietà e a una struttura forse più debole, oggi non ci sono più alibi.

Milan Futuro: un’idea ambiziosa crollata alla prima prova

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Il Milan Futuro era stato presentato come il passo avanti decisivo per colmare il divario tra la Primavera e la Prima Squadra. Una squadra B pensata per crescere giovani in un contesto competitivo. Ma la realtà è stata un’altra:

  • Rosa costruita senza equilibrio
  • Assenza di un’identità di gioco
  • Tanti cambi, poche certezze
  • Giocatori non pronti per il professionismo
  • Il risultato? Una stagione fallimentare, culminata con la retrocessione in Serie D nell'amara serata del "Paolo Mazza" di Ferrara.

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    Un progetto che doveva unire: invece ha diviso

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    Il problema non è solo tecnico. È strutturale e strategico. Il progetto Milan Futuro doveva rappresentare un ponte tra settore giovanile e professionismo, ma ha fallito sotto ogni aspetto:

  • Scelte tecniche incoerenti
  • Integrazione con la Prima Squadra mai realmente chiara
  • Nessuna visione unitaria tra le varie anime del club
  • In un Milan moderno, internazionale, ambizioso, questo fallimento pesa più di una sconfitta sul campo.

    Dalla Primavera 2 alla Serie D: sei anni dopo, un’altra retrocessione per il Milan

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    Il paragone con il 2019 è inevitabile. Ma se quella retrocessione era figlia di un club in ricostruzione, oggi il contesto è ben più solido. E questo rende tutto ancora più grave sportivamente.

    Dal 25 maggio 2019 al 17 maggio 2025, sei anni in cui il Milan ha dimostrato di non saper ancora costruire un percorso credibile in alcuni momenti storici strategici.

    E adesso? Archivio o rivoluzione

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    Ora il club ha due scelte:

  • Chiudere il progetto Milan Futuro e archiviarlo come un errore
  • Rivederlo radicalmente, partendo da una visione più chiara e coerente
  • In entrambi i casi, ignorare il fallimento sarebbe un errore. Se il Milan vuole davvero formare giocatori, deve costruire un ambiente dove i giovani possano crescere davvero. E oggi, il Milan Futuro non lo è stato. Ma degli errori si può e si deve fare tesoro. A tutti i livelli.