L'errore di Theo anima critica e tifosi, tutto giusto e tutto vero, ma l'eliminazione dalla Champions è figlia di un qualcosa che parte da lontano: il leitmotiv di tutta la stagione
Il giorno dopo, se possibile, fa ancora più male. La delusione per l'eliminazione dalla Champions, subita ieri dal Feyenoord, è ancora molto forte, ma merita un'analisi ben ponderata. Tifosi e critica infatti sono tutti contro Theo Hernandez, ma sarebbe ingenuo (e ingeneroso) imputare tutte le colpe al francese. Intendiamoci, nessuna difesa e niente testa sotto la sabbia, l'errore di Theo è grave e importante, nessuno lo nega. Un rosso arrivato non per un fallo commesso nel tentativo di salvare un gol, che avrebbe portato evidentemente tutt'altra reazione, ma per un doppio giallo dovuto a due ingenuità: una nel finale di primo tempo e l'assurda simulazione del 51' minuto.
Un cartellino pesante, ma la gara andava chiusa prima
Un rosso che ha inevitabilmente segnato il match, con i rossoneri costretti a difendere un singolo gol di vantaggio per quasi tutta la ripresa, contro una squadra indubbiamente inferiore, ma che 11vs10 è diventata ingestibile. Ma il primo tempo non va dimenticato. Vi sono state infatti diverse occasioni per incrementare il punteggio, che avrebbe portato ad un secondo tempo totalmente diverso, pur in eventuale inferiorità numerica. Difendere anche solo un 2-0 sarebbe stato più semplice. Ma il gol di Gimenez, dopo nemmeno 60" di gara, ha forse illuso la squadra di avere un compito agevole, nonostante le antenne dovessero essere ben dritte, proprio in virtù degli episodi precedenti. Arriviamo infatti al leitmotiv di questa tormentata stagione, che vede il Milan su un vero e proprio ottovolante.
Non va dimenticato che il Milan ha disputato questo playoff dopo l'assurdo match di Zagabria, in cui i ragazzi, non giocando la gara, hanno sciupato tutto quanto fatto fino a quel momento. I rossoneri infatti, dopo il non facile avvio, erano andati a vincere al Bernabeu, in casa dei campioni d'Europa, iniziando un importante cammino europeo. Un match che aveva aperto le porte ai primi 8 posti, ma l'ultima (assurda) gara contro la Dinamo ha gettato tutto al vento. Una sfida mal approcciata, anch'essa chiusa in dieci uomini, sulla falsa riga dei match visti fin qui anche in campionato. I rossoneri infatti alternano ormai da agosto partite importanti (vedi vs Inter e Juve) a brutti scivoloni.
Infine c'è la notte di Rotterdam...
Rialzarsi dopo la trasferta croata era possibile, diciamo pure obbligatorio, ma i rossoneri si renderanno protagonisti dell'ennesimo scivolone, in quel di Rotterdam. Una serata amarissima, con la pioggia battente e il clamoroso errore di Maignan al 3' di gioco, ma anche qui (come per Theo) non si può ridurre al francese la responsabilità della sconfitta. C'erano infatti ancora 87 minuti da giocare, più tutto il ritorno, ma la squadra non darà mai la sensazione di essere ben dentro alla gara. Una competizione, la Champions, da sempre molto cara al Milan, ma mai come quest'anno gettata via. Ora la rincorsa al 4° posto e la coppa Italia diventano quanto mai fondamentali.