Milan - Roma si riconferma un grande classico delle vacanze natalizie, un po' come "Una Poltrona per Due" la sera della vigilia di Natale o i petardi la notte del 31 dicembre.
L'ex BvB ha già affrontato i rossoneri...
Hummels come Giano Bifronte, due facce della stessa Roma
Tanti gli incroci tra dicembre e gennaio, infatti. Dal sofferto pari a reti bianche del 2014 sotto la gestione Pippo Inzaghi, passando per l'esaltante Milan-Roma della strana coppia Kalulu-Gabbia a dare il là alla volata scudetto 2022, senza dimenticare, ahinoi, il doloroso pareggio d'inizio 2023 firmato Ibanez-Abraham in zona Cesarini dopo le reti rossonere di Kalulu e Pobega e che diede avvio al de profundis invernale dei rossoneri sotto la gestione Pioli.
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Anche quest'anno, arriva, dunque, puntale la sfida ai giallorossi di Ranieri. Dopo un avvio stentato, caratterizzato dall'avvicendamento in panchina di ben tre tecnici differenti, la Roma pare aver trovato una quadra dal punto di vista degli uomini e della continuità di risultati.
La cura Ranieri
—L'uomo copertina del buon momento giallorosso sia in campionato che nell'Europa minore non può che essere Mats Hummels, approdato da svincolato alla Roma e per diversi mesi autentico oggetto misterioso che si aggirava per le palestre e i prati verdi di Trigoria. Emarginato e quasi irriso da Ivan Juric, per l'ex BvB l'avventura nella Capitale sembrava già arrivata al capolinea ancor prima d'iniziare.
Dall'insediamento del tecnico di Testaccio, però, la squadra ha preso indubbiamente a trasformarsi, complice anche la riabilitazione del difensore tedesco campione del Mondo. Un avversario che i rossoneri hanno imparato a conoscere nella Champions League dell'annata precedente in occasione delle due sfide contro il Borussia Dortmund di Terzic, poi finalista a Wembley contro i blancos di Carlo Ancelotti.
Il carisma del tedesco
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La situazione è agli antipodi quando l'ex giallonero non scende in campo dal primo minuto: la Roma senza Hummels ha, infatti, perso la partita d'esordio del Ranieri ter contro il Napoli di Conte (0-1) ed è scivolata fragorosamente al Sinigaglia di Como sotto i colpi di Gabrielloni e Paz. L'unica eccezione è la vittoria in scioltezza in Coppa Italia contro la Sampdoria, attualmente nei bassifondi della B, dove le chiavi della porzione centrale di difesa sono state affidate a Hermoso.
Una Roma irriconoscibile
—La media punti senza l'ex BvB scende così a 1,26 in diciassette partite disputate, con soli 1,18 gol segnati e una percentuale vittoria del 29%. A stonare sono i dati relativi ai gol subiti senza il tedesco in campo (1,06 contro 1,57 con Hummels nell'undici titolare), i tiri dell'avversario a partita (10,9 contro 13,9) e le grandi occasione per battere a rete da parte della squadra avversaria (1,59 contro 2,71). A pesare in questo caso, ovviamente, il calibro superiore degli avversari affrontati nelle ultime settimane da parte della Roma: Napoli e Atalanta su tutti, senza dimenticare la trasferta a Londra contro gli Spurs di Ange Postecoglou.
Indubbio, poi, che la Roma abbia anche cambiato modo di stare in campo, scoprendosi di più e mostrandosi meno contratta e apatica rispetto alla versioni di piccolo cabotaggio partorite dalla gestione De Rossi e Ivan Juric in avvio di campionato.
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