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analisi Facebook de Il Casciavait -
Gli aspetti positivi usciti dalla BayArena, sono svariati: il secondo tempo, la reazione al gol subito e l'essere stati sempre in partita, senza mai uscirvi, ed anzi, nel finale si è chiuso perfino in crescendo. Ed il pari, che ne dicano ex giocatori o tifosi, media e addetti sempre un po' polemici, ci stava alla grande, e sarebbe stato il risultato più giusto. Non è andata così, non bisogna fare drammi, ma analizzare e ripartire più forti e consapevoli di prima.
Partiamo da cosa non ha funzionato: il primo tempo
Squadra sostanzialmente troppo bassa e passiva, anche se vanno riconosciuti i meriti degli avversari, perché il Bayer campione di Germania, dei 144 gol fatti e 3 trofei vinti nell'ultimo anno (più la finale di Dublino persa contro l'Atalanta), non è certamente una squadra banale. San Maignan ha salvato il Milan in più di un occasione, ma il portiere è lì per parare, e Mike essendo forte e tra i migliori al mondo, ha fatto il suo.
Si poteva fare un po' meglio, alzandosi un po' di più, ma ci sta nella gestione del match, essere un po' più accorti, per tamponare l'ondata delle aspirine rossonere e poi uscire alla distanza, com'è poi successo.
Non mi è piaciuto Emerson Royal, a cui però darei ancora tempo, visto che per altri si è dato un tempo e un bonus infinito, però ora deve alzare la sua asticella, altrimenti rischia di diventare il flop dell'annata. Soprattutto però trovo brutta la prestazione di Chukwueze che entra molle, quasi snob e non fa nulla, invece che mettere pepe alla partita ed anche a Fonseca per farsi scegliere, il tiraccio inguardabile finale è la giusta sintesi della sua prestazione. Aberrante. Infine, capitolo Loftus-Cheek: può certamente fare meglio, anche se qualche strappo lo ha fatto vedere, specie nella ripresa, con tanto di girata nel finale salvata da Hradecky, però è ancora troppo poco. La sensazione è che messo mezz'ala in una mediana a tre, possa rendere molto meglio. Vediamo se arriverà quel tempo.
E adesso passiamo alle cose che hanno funzionato: incominciano con il ribadire la forza del Bayer Leverkusen, che per molti forse non è ben chiara, ed uscire dalla BayArena con un gol preso ma la sensazione che il pari fosse sacrosanto e giusto, il tutto viziato anche da un arbitraggio casalingo e più che discutibile, fa già capire che la prestazione del Milan non può che essere positiva. E il rammarico e le recriminazioni sono tante. Va bene il primo tempo passivo e in balìa per qualche buon tratto, però anche nella prima frazione, soprattutto con Pulisic il Milan ha fatto vedere qualcosina e se Tah non ci mette il piede sul filtrante di Captain America, Reijnders si trova davanti a Hradecky, e chissà come sarebbe andata. Così come nel caso del rosso non dato (ma neanche giallo, robe da matti!) a Tapsoba, che ferma Theo Hernandez volontariamente con una manata in faccia e a palla lontana, sotto gli occhi di Scharer. Nel secondo tempo, dopo il gol di Boniface, arrivato subito, si sono visti 40' di forcing rossonero con il Bayer in difesa e il copione ribaltato, con una reazione furiosa del Diavolo, che però sa anche di strategia, con il Milan che è uscito alla distanza al cospetto di un Bayer invece partito agguerrito e calato alla distanza.
Insomma dal 50' il Milan è stato padrone del campo, a Leverkusen contro i campioni di Germania, una squadra che nell'ultimo anno ha battuto chiunque, già questo dice tutto. L'innesto di Morata, certamente ha dato ancor più linfa alla reazione rossonera, anche se quel tap-in sulla traversa di Theo, francamente grida vendetta. E poi tante altre occasioni, con Reijnders e Loftus, con quella palla che proprio non voleva entrare, e alla fine, non è entrata. Doveva andare così, pazienza. E' mancato il risultato, ma non la prestazione, la reazione, le occasioni.
I tre punti sono importanti, così come il risultato, ma il resto questa volta a differenza di quanto visto con il Liverpool, c'è stato. Eccome.
Il Milan sta diventando squadra, questa è la notizia più importante, la strada è intrapresa ma ancora lunga, ora Fonseca ha il gruppo in mano e che lo segue, e questo conta tantissimo. Perché altrimenti non avresti preso solamente due gol nelle ultime tre partite (laddove ne hai presi 9 nelle prime cinque giocate), vinto il derby e non saresti uscito con tante recriminazioni da Leverkusen, tutte cose impensabili solamente venti giorni or sono.
Infine capitolo a parte per Youssouf Fofana e l'arbitro Scharer. Fofana, dopo un inizio titubante, figlio soprattutto di una preparazione sommaria al Monaco e di un arrivo tardivo, ha innestato la giusta marcia nelle ultime partite, ovvero dal Derby in poi è stato dominante, tra i migliori dei rossoneri. A Leverkusen, sicuramente il migliore del Milan, onnipresente sempre, non molla di un centimetro, è sempre nel vivo e fa il filtro che gli viene richiesto, e in più, cosa non banale, prova il tiro dalla distanza e da ogni posizione, dimostrandosi intraprendente, dote non secondaria, e che sicuramente mancava, perché i rossoneri hanno questa pecca di non tirare spesso da fuori, che invece è abbastanza importante, perché le partite si vincono anche così. Sull'arbitro, il signor Sandro Scharer ci sarebbe molto da dire, e lo diciamo, partendo da un presupposto piuttosto lampante: è stato inadeguato e determinante. E' stato determinante, perché il rosso a Tapsoba era chiaro, e andava dato, per di più perché avvenuto davanti a lui, che addirittura si è limitato ad una ramanzina, e poi la chicca del rigore finale su Loftus-Cheek, e se vogliamo, anche su Abraham nel primo tempo, con quel tocco in area che è molto sospetto. Inoltre, come metro di giudizio è stato parecchio incoerente, non ammonendo per falli piuttosto chiari e tattici, dimostrandosi certosino invece con il Milan. Insomma, abbastanza casalingo. In più, dava la sensazione di stare sempre distante dall'azione e valutare in maniera piuttosto sommaria. Una prestazione disastrosa. Siamo in Champions League, il livello dovrebbe essere eccelso e gli errori, se di tali si può parlare in epoca di Var, devono essere evitati o al massimo veniali, ieri invece sono stati marchiani e decisivi. Bisogna però mettere da parte la rabbia, la delusione, così come il rammarico e le recriminazioni e pensare positivo, ripartendo dal secondo tempo della BayArena e dalla consapevolezza di essere una squadra, di avere ottimi mezzi per stare ad alti livelli, e soprattutto una cosa ben chiara: Firenze e la Fiorentina.
Il resto viene dopo. E vincere al Franchi, sarebbe l'ennesima dimostrazione di forza di grande squadra, non sarà una sfida facile, perché l'ambiente viola è sempre molto caldo, ma questo Milan ha tutte le carte per riuscirvi. E deve farlo.
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