Una partita complicata, difficile da giocare visto il blasone dell'avversario, ma il Milan era partito bene, forte e soprattutto con un gol segnato da Pulisic dopo 2 minuti dall'inizio della gara. Vi ricordate cos'era, invece, il Milan fino a Parma nei primi minuti? Spesso la squadra non entrava in campo subito concentrata e attenta, e prendere gol era diventata una costante. Il trend dopo Venezia poteva cambiare e con il Liverpool i rossoneri hanno confermato di poter essere subito aggressivi, vogliosi di incidere e indirizzare la partita dalla propria parte. Questa volta è stato però un abbaglio. Dopo aver tenuto i primi 15-20 minuti di gara i Reds sono diventati padroni e hanno dominato il campo, ma soprattutto la testa dei rossoneri.
A SAN SIRO
Il finale di Milan-Liverpool, dal vivo: le sensazioni sullo sfogo della Curva Sud

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 17: (EDITORS NOTE: In this photo taken from a remote camera from above the pitch) Players of AC Milan shows his dejection at end of the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD1 match between AC Milan and Liverpool FC at Stadio San Siro on September 17, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Giuseppe Cottini/AC Milan via Getty Images)

MILAN, ITALY - SEPTEMBER 17: Alvaro Morata and Christian Pulisic of AC Milan shows their dejection at the end of the UEFA Champions League 2024/25 League Phase MD1 match between AC Milan and Liverpool FC at Stadio San Siro on September 17, 2024 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
E questa perdita di concentrazione mentale la si è vista esprimere dalla maggior parte dei giocatori del Milan soprattutto negli ultimi 20 minuti di partita. Era il 70esimo minuto, il Milano perdeva 3 a 1 e dallo stadio iniziano ad alzarsi molti tifosi. Escono, vanno via come se certi della sconfitta, come se non abituati a un Milan che nei minuti finali non faccia mai gol e non riprenda mai il risultato. È accaduto più volte negli ultimi anni: con la Lazio, con l'Udinese, con il Torino, volendo citare gli ultimi casi. Oggi con il Liverpool però era diverso. C'era qualcosa che alcuni tifosi avevano iniziato a intuire prima della stessa Curva Sud. Una sorta di resa da parte della squadra.
Dal 70esimo al 75esimo minuto si sente il silenzio, anzi come la Curva Sud l'ha chiamato nel maggio della scorsa stagione contro il Genoa ''il rumore del silenzio''. A posteriori è facile commentare quel che è accaduto dopo, ma come sono stati, tra gli spalti, quei 5 minuti di nulla? Qual è stata la percezione tra i tifosi?
I 5 minuti di silenzio della Curva Sud, prima del boato di fischi devono far riflettere molto, ancor di più dei fischi stessi. All’inizio la percezione che si aveva era quella di attesa da parte del tifo organizzato; era quella di una Curva che a momenti avrebbe iniziato a cantare un nuovo coro. Nessuno nelle altre parti dello stadio avrebbe immaginato, invece, un'esplosone di rabbia manifestata. La Curva sembrava non riuscire più a rimanere equilibrata, sembrava che non potesse e non sapesse cos’altro fare, quale altro appoggio dare alla squadra, soprattutto dopo l'ultimo dato contro il Venezia.

Il malumore si percepiva e non dal solo finale di Milan-Liverpool, era tra i tifosi da molto tempo, ma che lo stesso malumore si manifestasse in questa forma concreta, in una gara contro un grande Liverpool non era preventivabile.
L’intero stadio dopo il 3 a 1 del Liverpool era sicuramente in attesa di un qualcosa che partisse dai giocatori in campo o dalla Curva Sud. Ci si aspettava una scintilla anche che partisse a livello individuale da qualche giocatore e invece è arrivato lo shock per lo stesso ambiente Milan, squadra e tifosi. È arrivato il coro forte e urlato sull'uscire gli attributi. Tutti hanno sfogato i malesseri interiori gridando a squarcia gola, visto che lo stadio non era pieno e in molti se ne erano già andati. Sono sembrate quasi urla da prese di panico. E nonostante gli strilli e i fischi, molti degli stessi tifosi che hanno partecipato ai cori finali della Curva, sono rimasti stupiti di loro stessi, quasi increduli nel dover esternare così i propri malesseri, vista la consapevolezza di avere un Milan forte, ma che non riesce a mettere in campo la grinta e la volontà di lottare fino alla fine.
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