Il segnale del Milan

Un messaggio forte e chiaro, la stagione non è finita: il Milan rilancia

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La società ha scelto di non considerare persa quest'annata. Il club ha lavorato su alcuni errori commessi. D'altronde lo aveva detto lo stesso Ibra a Sanremo 4 anni fa: "il fallimento non è il contrario del successo; è una parte del successo"
mbambara
mbambara Vice direttore 

La società rossonera ha fatto una scelta ben precisa in questa finestra di mercato di gennaio. E quello che viene lanciato è un messaggio forte e chiaro. 

Con il Milan ottavo in classifica dopo 22 partite, staccato di ben 7 punti dalla zona Champions League, la dirigenza del club ha deciso di dare un segnale forte.

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Gimenez Messico

La mini-rivoluzione

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Quella che è andata in scena negli ultimi 15 giorni di questo mese invernale è una vera e propria mini-rivoluzione.

Ceduti Alvaro Morata, Davide Calabria, Noah Okafor e Isamel Bennacer.

Acquistati Kyle Walker, Santiago Gimenez, Joao Felix, Warren Bondo e Riccardo Sottil.

Una mini-rivoluzione che può anche essere definita copernicana, perché mai il club rossonero negli ultimi anni aveva scelto di rivoluzionare la propria squadra durante la sessione di mercato di gennaio.

Anzi, la finestra di gennaio veniva spesso vista dalla dirigenza del club rossonero come un momento di passaggio, in cui magari programmare qualcosa per la stagione ventura o in cui puntellare la squadra con qualche giocatore mirato.

Un messaggio forte e chiaro del Milan

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Stavolta non è stato così. Il messaggio è, quindi, chiaro e forte: la società non si vuole arrendere all’idea di una stagione di passaggio, dando quasi per scontata la non qualificazione alla prossima Champions League.

Si poteva anche rimanere inermi, ritenendo ormai andata una stagione dai contorni turbolenti ed anche un po’ singolari. Si è scelta invece un’altra via.

E così si è imboccata la strada del coraggio e del rilancio. Il messaggio è chiaro – come abbiamo già evidenziato – perché si possono sbagliare alcune valutazioni, ma bisogna continuare ad andare avanti con fiducia.

D’altronde lo disse proprio Zlatan Ibrahimovic in occasione della sua partecipazione a Sanremo: “il fallimento non è il contrario del successo; è una parte del successo”.

Costruire sugli errori è una delle forme più alte d’intelligenza. Errare non è un’onta per cui provare vergogna, bensì un’occasione per crescere e per migliorare.

Il Milan, in questo mese di gennaio, ha rilanciato ed ha lanciato un messaggio forte e chiaro: non solo la stagione non è finita ma è ancora tutta da giocare.