Un secondo tempo sconcertante allo Juventus Stadium confina il Milan all’ottavo posto della classifica, staccato di 6 punti dal quarto posto. Forse addirittura 8 se la Lazio dovesse vincere a Verona.
Riflessioni
I temi post Juventus-Milan: la discontinuità, la fame, Tomori e Bennacer
La stagione è balorda. I picchi di eccellenza (il derby, Madrid, la vittoria della Super-coppa) sono compensanti da momenti di assenza totale da parte della squadra che si fa fatica a spiegare.
LA DISCONTINUITA’
—Il tema principale e preponderante è proprio legato al rendimento della squadra. Per quale motivo il Milan non riesce ad essere continuo nei risultati e nelle prestazioni?
Esiste senza dubbio una questione atletica. Nel secondo tempo di ieri sera la squadra rossonera ha perso costantemente tutti i duelli individuali; è arrivata sempre seconda sulle seconde palle.
La brillantezza non si acquista sul mercato e se l’allenatore ha ritenuto, da quando è in carica, di disporre tanti doppi allenamenti, evidentemente c’era da mettere benzina nelle gambe dei giocatori.
I doppi allenamenti però presentano un conto nel breve periodo.
Ma la questione principale afferente la discontinuità del Milan è quella che inerisce la testa dei giocatori. Sul punto Sergio Conceicao è stato molto chiaro a fine gara. “Non possiamo mettere tutto il peso sulle spalle dei più grandi, gli altri non si possono nascondere”.
Da queste parole si evince quasi una deresponsabilizzazione del gruppo che l’allenatore portoghese vuole stanare, pur rimanendo protettivo nei confronti della sua squadra.
LA FAME
—Ecco il tema più brutto. Sergio Conceicao ha accennato al “frigo vuoto”, metafora significativa per far capire che la squadra a volte si siede senza motivo.
Per far cambiare questo tipo di mentalità al gruppo ci sono solo due soluzioni: il lavoro settimanale (limitato visti gli impegni) e gli esempi.
In tal senso, l’eventuale arrivo di Walker può essere una chiave portante, perché il giocatore inglese ha esperienza, carisma, leadership e proprio quella fame che chiede il tecnico rossonero.
Il difensore inglese può essere ciò che sono stati Ibra e Kjaer nel 2020 quando arrivarono in uno spogliatoio reduce da un 5-0 a Bergamo e da una posizione in classifica più vicina alla zona salvezza che alla zona Europa.
TOMORI E BENNACER
—Nessuna caccia alle streghe, ci mancherebbe. Massimo rispetto per questi ragazzi e per la loro professionalità. Esiste un tema però legato alle loro prestazioni che non può essere eluso.
Fik Tomori da troppo tempo non è più il difensore centrale del primo anno e mezzo di Milan. Troppo svagato, troppo disattento in alcune letture, finanche facilone in alcuni anticipi.
Ismael Bennacer è reduce dal secondo infortunio importante in poco più di un anno. Fatica a trovare il ritmo gara e tende a portare troppo la palla, con ciò penalizzando il nostro possesso.
Non è una questione di cercare colpevoli; è semmai necessario porsi una domanda: il Milan può riavere a breve i veri Tomori e Bennacer, quelli che hanno riempito gli occhi e il cuore dei tifosi rossoneri?
Perché fra avere la vera versione di Tomori e Bennacer oppure la copia sbiadita di entrambi, passa tanto della nostra stagione. O di quel che ne rimane.
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